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         Anime e Anime !

         Tortona, il 17 Sett. 1927


 Mio caro Don Zanocchi,


 La grazia e la pace di N. Signore siano sempre con Voi tutti!

 Ho ricevuto con piacere vivissimo le vostre lettere con le buone notizie

dell'arrivo di Don Montagna e Don Vincenzo come delle Suore. Deo gratias !

 Ho pure ricevuto una bellissima lettera da Sua Eccell. Rev. Mgr Alberti,

che si dice contento di Voi tutti, e dimostra molta benevolenza verso la Piccola Opera.

 Non ho potuto scrivervi subito perché, dopo le feste della Guardia e di S. Alberto,

non sono stato bene. Ora sono in piedi da jeri.

 Spero che tutto procederà bene costà, e Vi raccomando molto anche le Suore:

fate di confortarle in Domino, ma però che non ci sia mai famigliarità né troppo contatto

e incontri: questo dite ai nostri di Mar del Plata.

 Mi rincresce che Don Contardi si sia imbarcato nella nuova fondazione

di Nueva Pompeja: è un santo figlio; ma è un po' un facilone e va alla superficiale:

finirà, temo, di compromettere sé e la Congregazione.

Non basta avere buono spirito e vita buona,

ci vuole più serietà e andare con prudenza e non mai con leggerezza.

 È un po' avventato Don Contardi.

 Vi prego di tenergli dietro, di guidarlo e di insistere che dia alla sua vita

un'andatura religiosa più seria e meno superficiale.

 Anche in Abruzzo mi ha dato dispiaceri: a Grottaferrata pure, -

non solo mi parlò di lui in questo senso il Cardinale Cagliero,

ma anche il Santo Padre Benedetto XV. -

 Io l'ho sempre difeso; ma l'impressione che egli finisce poi di lasciare in tutti

è che va con poca testa, - e io temo che finirà di compromettersi e di comprometterci.

 Della sua partenza dal Marcos Paz, io non ho portato buona impressione;

se fosse stato più prudente e avesse chiaccherato di meno, -

forse noi si sarebbe ancora al Marcos Paz.

Bisogna morire sulla breccia.

 Io sono il primo a riconoscere i sacrificî che egli ha fatto, il lavoro fatto,

ma avrei preferito avere avuto in lui un Martire, «il Martire del Marcos Paz».

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 D'altronde si deve essere come e più che le sentinelle: non doveva muoversi,

se non riceva l'ordine di lasciare quel posto di fiducia.

 Voi farete conoscere tutte queste mie impressioni e osservazioni al Don Contardi,

e gli raccomanderete che non spenda la sua vita nel guidare donne e confessare donne

(a cui egli tende moltissimo), ma veda di attendere con saviezza e prudenza a ciò che deve,

senza scorazzare ne perdersi in mille faccende.

Faccia in modo che il suo sia un lavoro sodo, serio, su basi ferme

e, sopra tutto, in umile e piena dipendenza, senza spingersi e compromettere i Superiori.

 Né voi né altri, nessuno mi ha detto nulla di lui,

ma io so troppo il suo carattere e modo di fare.

 Ben sarei contento di sbagliarmi, e di sentire che egli si è corretto del suo

temperamento troppo facile ad abbracciare a promettere e anche a comprometterci.

 Queste cose scrivo nel Signore e con carità di padre in Gesù Cristo.

 Ed ora vengo a dare una notizia dolorosa.

 Stamattina ho ricevuto la lettera che qui vi accludo con la stessa busta,

perché si veda che solo oggi ho avuto questo annuncio della morte del padre di Don Casa.

 Mando una lettera anche per lui, per confortarlo. E voi fate le mie veci.

 Noi qui fin da stassera diremo il S. Rosario da Requie,

e non lascieremo di pregare anche nelle Sante Messe e di suffragare l'Anima del Defunto - Consigliate Don Casa a scrivere a sua Madre: è questo un sacro dovere,

specialmente in queste dolorose circostanze -Forse non ha mai scritto,

benché io glie lo avessi tanto tanto raccomandato.

E ditegli che faccia con cuore largo di figlio e di Religioso quanto essi chiedono.

 Mando a Voi e a ciascuno una speciale benedizione,

e prego di cuore la SS. Vergine di benedirvi tutti.

 Come saprete il Convitto Paterno è trasformato in un grande Seminario

della Congregazione: sono ormai più di 100 probandi, solamente a Tortona.

 Quasi nessuno paga, o una inezia. Abbiamo bisogno del vostro ajuto:

fate in modo di mandarci almeno 150 mila lire all'anno.

 Cercate qualche Benefattore o Benefattrice: ajutateci!

 Ho accettato anche circa 50 postulanti Suore:

poi un trenta e più tra uomini e giovani di vocazioni tardive, oltre i 20 anni,

oltre i 100 e più giovanetti probandi. Aiutateci!

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 Dal Brasile non hanno mai mandato un centesimo:

viceversa si lamentano e si lamentano perché non si manda personale.

 Basta: sia tutto per l'amore di Dio!

 Vi benedico di nuovo, e vi saluto a nome di tutti.

 Don Sterpi va un po' meglio: Don Adaglio anche.

 Vi abbraccio tutti in Gesù Cristo e nella Santa Madonna in osculo sancto.

 Vostro aff.mo nel Signore come padre


      Sac. Luigi Orione  della Divina Provvidenza