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 +       Instaurare omnia in Christo

        Tortona, il  16 / X  [1]912


 Caro Don Cremaschi,


 1) Ho ricevuto la vostra lettera.

 2) Non scrivete mai sullo stesso foglio delle lettere che si devono tenere,

di terze persone.

 3) Voi scriverete (a calligrafia chiara, poiché tanto la Contessa Agazzini

come Mg.r Misciattelli mi scrissero che non capirono neanche il vostro nome)

una breve lettera al Sig.r Curato, in questi termini:


 Bandito, il ............


 Molto Rev.do Sig.r Teologo,


Ho ricevuto la Sua lettera, e mi rincresce che Vostra Signoria sia rimasta male.

La posso assicurare che Il Superiore ed io Le siamo ben tenuti della Sua opera

piena di sacerdotale carità e di sacrificio Ma Ella deve ora conoscere

che non era ancora deciso se i Chierici si fermassero tutti qui, e la

per cui Le dissi che avrei scritto al Superiore.

Che del resto La posso assicurare che la difficoltà unica che si affacciò al Superiore

e per cui egli si astenne dal venirla direttamente a pregare della scuola

fu perché pensò che Ella non avrebbe poscia più potuto più confessare i Chierici,

i quali, data la malattia del Sig.r Prevosto, data la posizione mia e di D. Luca,

che non dobbiamo confessarli, sarebbero in qualche modo rimasti privi

di quella morale libertà che è tanto necessaria nell'uso di quel delicato Sacramento,

non rimanendo loro altro che il nuovo Cappellano Vice Curato.

 Che se forse io, tagliato molto alla buona, le sono parso meno grato o cortese

di quello che veramente dovevo essere, La prego di ricevere le mie scuse,

e sono ben lieto della circostanza per esprimere a Lei, come all'ottimo Sig.r Prevosto

e all'altro Sig.r Vice Curato, tutta la mia riconoscenza Quando lei mi conoscerà

per la loro bontà.

 Mi abbia voglia avere dunque, caro Sig.r Teologo, per suo aff.mo Amico in G. C.


       Sac. Giulio Cremaschi