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Carissimo D. Cremaschi,
1) Ricevo la vostra, il Ch.co Casa è giunto.
2) Vedete se si potesse mandare un po' di frutta a questo indirizzo:
Dottor Achille Sterpi (Cassano Spinola) Gavazzana
che è il proprietario di Villa Moffa, e fratello di D. Sterpi.
Egli ha poi anche la moglie ammalata, e se ora gli giungesse un po' di frutta
gli farebbe piacere. Piuttosto non mandatela a D. Riccardi,
al quale per Natale manderemo da Messina dei mandarini.
3) Sono contento di Di Bella. Sono contento di Marabotto.
Sono più contento che voi stiate meglio. Abbiatevi riguardi: guardate che ne avete obbligo.
4) Scriverò a Di Bella risponderò cioè alla sua lettera da tempo
5) Va bene ciò che dite per la biancheria
6) Incaricate Giorgi per la cronaca, - se già non avete incaricato altri.
7) Carlo saprà pesare e tenere bene a mente se ci fosse differenze?
Non sa leggere quasi, e conoscerà pesi e misure?
Vedete voi come sia meglio, anche per non offendere Carlo del quale sono tanto contento.
8) Ricominciate la lettura del primo volume del Rodriguez.
9) Vi mandiamo le scarpe di Giorgi.
Mandate giù tutte le misure delle scarpe che avete bisogno,
per non fare spese, e per aggiustarle a tempo debito.
10) Dite ai cari Chierici che dicano bene bene le preghiere e l'ufficio.
11) Va bene: cercherò vita di S. Josafat.
12) I pagamenti dovete farli voi, e tirare sul prezzo.
13) Vedete che vi parlo chiaro poiché vedo con dispiacere
che non sono ancora stato inteso: se voi nelle vostre mi lascerete capire
che è un altro che fa e disfà nei pagamenti, io non manderò più un centesimo:
né dovete offendervi, poiché ho detto già e ripetuto e a voce e in iscritto
che non sono sicuro di queste note, di questi pagamenti, di tanto danaro che è uscito.
Ancora devo dirvi nel Signore che voi dovete usare carità grande con tutti,
ma per timidezza male intesa non lasciate di dare avvisi, di correggere fraternamente
e in privato e, quando occorresse, in pubblico: con carità e umiltà, ma con autorità anche.
Vi prego di scusarmi. Attendo ogni settimana informazioni di tutti.
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che siete stracciato nelle maniche che andate con la veste sbottonata sul petto
che talora andate colle calze che vi cadono: vedete, sono cose alle quali voi non fate caso,
ma che fanno una impressione enorme in chi viene in una Casa di Noviziato.
Immaginate poi la impressione che lascierà sui novizî, i quali vengono
e devono venire su modellati sopra di voi.
Sembrerò seccante, ma dovete emendarvi, e cambiarvi di frequente
perché non mandate buon odore, e andare pulito per fare la ubbidienza
e dare buon esempio.
Io poi ve lo domando per favore, e voi capirete più tardi il perché
e tutta la ragione di questo mio insistere.
Vedete che io seppi questo da D. Contardi, che vi vuole molto bene,
ma anche lui dice che si fa del bene di più se si è puliti.
Vedete che pure avvertendovi di questo io vi amo tanto nel Signore,
e sono in tutto il resto contento di voi.
Vi mando Lire. duecento.
Saluto e benedico tutti.
Aff.mo in G. C.
Sac. Luigi Orione
Mando pure n. 10 Storie Sacre del Ven.le D. Bosco e n. 15 Catechismi.
Bisogna che studino molto molto molto la religione.