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[Tortona, li] 9 Maggio [191]4
per voi
Carissimo Don Cremaschi,
1) Vi mando una lettera di Stanislao. La lettera di Stanislao me la conservate:
leggetela bene; perché così vi saprete meglio regolare con lui nelle sue tentazioni
e in altre prove che Iddio permettesse per bene della sua anima e per provarlo.
Mi pare che potrà diventare, aiutato che sia da voi, un buon figlio della Divina Provvidenza.
2) Fategli dare un vitto speciale, cioè alcune uova poiché pare che sia malandato di salute.
3) Mandate uno alle quattro di sera a Bra, incontro, ad es. Domenico,
e, se credete, anche a mezzodì.
Egli, vedendo uno forestiero che domanderà ove è la Moffa,
gli si faccia incontro, e gli dica se è quello che viene da Lourdes.
Se c'è il treno presto per Bandito, lo conduca su in treno; altrimenti vengano a piedi,
se quello non è troppo stanco o malato, e può farla.
4) Assegnategli una cameretta, possibilmente a mezzodì;
essendo malato gli farà bene. Potrebbe essere quella ove è De Francesco,
così più vicino a voi.
5) Voi ricevetelo con carità: fate che non gli manchi nulla
di quanto può aver bisogno: mettetelo a tavola con gli altri, e vicino a qualcuno alto
e buono.
Di questo individuo ho sentito parlare molto bene: bisognerà che, venendo da noi,
trovi davvero buono spirito nella Casa, e non leggerezza.
Il lasciare totalmente la lettura a tavola e i discorsi un po' leggeri che vi si fanno,
forse nuocciono al buono spirito, come nuoce assai il dormire che quasi tutti fanno
durante la Meditazione.
Vi direi di fare quanto è in voi, perché la meditazione (per carità)
non si faccia a quel modo.
Piuttosto anticipate la cena di un'ora, e andate a dormire alle 8,
ma si faccia la meditazione, e non si dorma continuamente e da tutti a quel modo.
Io ne sono rimasto molto male: ve lo dico nel Signore. E penso che male sarebbe,
anche per l'avvenire, se codesti figliuoli cresceranno così.
Anche tutti facciano ogni sforzo per stare desti, ciò che non mi pare:
1) essi finiscono col non fare, di fatto, la meditazione;
2) è uno scandalo anche a vederli. Bisogna dunque che ci pensiamo.
Vi scrivo anche alcune parole che leggerete loro in proposito.
Si potrebbe anche aumentare e duplicare il riposo del pomeriggio,
se non credeste conveniente andare a letto prima.
Oppure andare a letto mezz'ora prima, alle 8½ e aumentare di ½ ora il riposo
dopo pranzo. Pregate un poco, e poi vedete di fare nel Signore con santa libertà,
come meglio la Madonna vi ispira.
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Purché la S. Meditazione - che è tanta e sì principale porzione della nostra vita spirituale
e di Congregazione - non si faccia più dormendo; ma ben desti.
Così vi pregherei che metteste uno sicuro che visitasse i letti,
e imponesse maggiore ordine e pulizia nelle camere e dove si dorme e da per tutto.
L'ordine e la nettezza esterna serve assai per lo spirito.
Vedete che non ci siano cimici, e tale pulizia da non esserci neanche pulci.
Anche voi tenetevi pulite le mani: fate che tutti abbiano la testa bene pelata;
ma fatemela questa carità della maggior pulizia e ordine, cominciando,
mio caro D. Cremaschi, dal tavolino ove ho dormito io, che ho sempre trovato in disordine
e ingombro di mille cose e così mi disse Don Sterpi.
Da codesta Casa, e dal modo come li educate pensate
che dipenderà tutto l'avvenire della Congregazione.
Io sono, nel resto, molto molto soddisfatto di voi e di tutti, e vi chiedo scusa
di queste osservazioni.
Così tutti devono essere puntuali in Cappella e da pertutto pronti all'orario;
così si serve a Dio e si compie il dovere di umili e veri religiosi con esattezza
per amore del Signore e nell'ordine della sua S. Chiesa.
Codesta Casa non è un Collegio, né va regolata come si usa con dei semplici
collegiali; codesta è e deve essere Casa di perfezione e di formazione alla perfezione
della vita religiosa.
Pure esigendo ordine - puntualità - nettezza - lavoro spirito sentito di pietà
preghiera - umiltà, usate carità: fortezza e dolcezza: non debolezza; carità,
ma esattezza in tutto.
Usate pure coi novizî tutte le industrie possibili della carità per formarli,
perché la carità patiens est - perché Nostro Signore vuole che ci acquistiamo
dei buoni compagni e confratelli colle nostre fatiche e colle caritatevoli nostre cure.
Ma se qualcuno ha mala volontà o cattivo fondo, come pure se avesse abito
di peccati mortali senza sforzo di emendazione, in questi casi basta un piccolo motivo
per dimetterlo.
Dubitandosi poi di ciò, cioè che ci sia 1) mala volontà 2) o cattivo fondo
3) o abito di peccati gravi senza sforzo di emendazione conviene dare al novizio