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+ Tortona, il 16 / V [1]915
Carissimo Don Cremaschi,
Don Luca mi scrive da S. Remo che egli, per ragioni che non dice,
domani viene a casa, e dice che io non stia a mandare un telegramma a voi
perché non venga ricevuto nel probandato, poiché esso andrà a stare ai Terlapini.
Poi dice che, se crederà, ritornerà a S. Remo.
Comunico questa cosa a voi, perché desidero sì che voi lo trattiate con ogni carità,
ma che facciate quanto segue:
I[)] voi dovete avere una cameretta vostra, sempre chiusa a chiave,
perché sapete come è Don Luca: lui entra da per tutto e tocca tutto,
come avvenne negli ultimi Esercizî che andò a mettere le mani...
2) Se si presenta gli dite che non lo potete ricevere
senza un permesso in iscritto di qui.
3) Non desidero che tratti coi Chierici, e se vedete che lo fa, lo chiamate a parte
e lo avvertite, perché li lasci a sé. Se però viene a salutarli, questo lasciate fare,
ma dopo no.
Per la Messa ai Terlapini, se la vuole dire lui, la dica pure lui.
4) Fate pregare molto secondo le mie intenzioni.
5) Se i Chierici si meravigliano di D. Luca, voi potete dire: so che venne a casa
senza avere avuto il permesso, e quindi in questa condizione né può stare qui,
né può trattare abitualmente con voi. Senz'altro.
Saluto e benedico tutti in Gesù C. e Maria SS.
Sac. Orione Luigi della Div. Provv.za
P. S. Nella camera ove prima abitava Don Luca ci metterete qualcuno,
oppure la terrete chiusa.
Se c'è ancora roba sua, la fate portare giù e mettere a parte, e, se la chiede,
glie la date.