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 +        Anime e Anime!

         Roma, il XIV / IV [1]916


 Caro Don Cremaschi,


 Ho ricevuto le vostre parole messe in fondo di una lettera

mentre ero a Cassano Ionio, donde tornai jeri.

 Ora vi mando lire cinquecento che ho avuto dalle grandi economie che si sono fatte

in quella casa per venire in aiuto della Congregazione.

 Ho lasciato quei figliuoli tutti bisognosi di vestito e di scarpe

ma felici di potere ajutare codesti fratelli nel Signore.

 Ah se i novizî vedessero l'economia che si fa alla Casa di Cassano per ajutarvi

in questi momenti di grande difficoltà, poiché nessuno dà più nulla, causa la guerra!

Oh come forse terrebbero d'acconto di più la roba e il pane i nostri piccoli novizî,

e si sentirebbero di più portati a servire con umiltà e con amore Gesù Cristo!

 Vedete, caro D. Cremaschi, di fare ogni possibile risparmio e di tirare sui prezzi

e nei pagamenti! E di non fare spese se non per vera necessità.

I bisogni cresceranno e i tempi si faranno molto molto più tristi andando avanti.

 Per Pasqua voi scrivete una lettera di ringraziamento a Don Curetti.

Vi dico di scrivere per lettera perché nel paese nulla si sappia, e così pure da alcuni

che sono in Casa, e che potrebbero, dicendolo fuori, fare del danno.

 Direte a Stanislao che preghi la Madonna SS. ed abbia pazienza e calma per partire

poiché ora non ho il danaro. Appena l'avrò partirà .

- Non bisogna che corra troppo, ma che vada tranquillo in Domino.

Appena potrò risponderò anche alle sue lettere.

 Spero che possa fare i Santi Voti nella settimana Santa,

e intanto cominci subito i Santi Spirituali Esercizî.

 Vedrò, se mi sarà possibile, di fargli prendere anche la tonsura.

 Io sono lieto che egli si pasca e si infervori di Gesù Cristo Crocifisso;

ma amo che sia sinceramente umile, e che non si lasci portare dalla fantasia,

che è nociva alla vera rinnegazione di noi stessi e alla vera vita santa.

 Egli deve solo desiderare di fare nella umile e sincera e filiale obbedienza

la divina volontà in cui è riposta ogni benedizione ed ogni verace perfezione.


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 Direte poi a Saroli che ho ricevuto la lettera di sua sorella e la sua.

Alla sorella scriverò io.

 Direte a Saroli che egli non è neanche buono di trapiantare dei cavoli,

benché si trovi a Bra che è il regno dei cavoli,

- altro che fare l'Assistente «in qualche Colonia»

 Mediti seriamente innanzi a Dio la vanità del mondo, la caducità e l'inganno

delle terrene cose e dei beni - così detti - di questa breve vita mortale e stia umile

nelle piaghe di Gesù Cristo Crocifisso, e stia attento di non cadere in peccato

ma ami e serva di cuore Dio e la Madonna SS.

 Anche D. Risi unisce L. 50.

 Coraggio, cari figlioli, confidate e pregate la Divina Provvidenza

- e tenete d'acconto il pane.

 Direte a Stanislao che non so che cosa potrà fare senza la Madonna SS.

 Mi farebbe piacere se sapessi che niente di questo danaro andrà alla lavandaia.