V002T109 V002P126
+ Cuneo, il 19 Sett. 1918
Caro Don Cremaschi,
Il caso che mi hai raccontato stamattina di quella donna che morì
lasciando quattro bambini e anche della giovane di 22 anni
che venivi da assistere nella vicina cascina, mi ha fatto pensare
durante quasi tutto il viaggio.
So che anche ai Terlapini ci furono malati gravi, non so se anche dei morti.
Ciò che mi pare urgente è, dopo avere messi noi e tutti i membri alti e piccoli
di codesta Casa nelle mani di Dio e della SS. Vergine, - e dopo che avrai esortato subito
tutti ad una Santa Confessione e a tenersi bene in grazia del Signore, - è urgente dico
che si prendano tutte le misure consigliate dalla prudenza e dalla natura della malattia.
Ogni precauzione non è mai troppa.
I) Ci vuole una grande pulizia da per tutto: per la casa, nella biancheria,
alle mani e alla bocca.
II) Tenere pronte due o tre camerette, da potere subito isolare i malati.
3) Vedere che i cibi siano cotti e sani, e che la roba non cotta sia matura,
ed evitare le indigestioni.
4) Vedere che non sudino, o non asciughi il sudore addosso,
perché è facile prendere bronco polmoniti che poi si complicano.
5) Dare una mezz'ora di più di riposo. -