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 +       [Tortona, il] 2 febbraio [191]9


 Caro Don Cremaschi,


 1) Mando su questo bravo uomo, che venne a noi per farsi Eremita.

 2) Dovevo accompagnarvelo io, ma verrò presto: avvertite pure

che ciascuno prenda nota se ha qualche cosa di particolare da parlarmi,

perché il rendiconto sia intero e il più sbrigativo possibile.

 3) Costà vi sono : Corino, Varca, Raponi, Cipolloni, fra Mauro, Argenti

e ora quest'uomo.

 Attento bene, caro Don Cremaschi: di tutti questi riterrete solamente

quelli che mostrano vocazione per farsi religiosi, e tutt'al più uno solo di quelli

che non volessero farsi religiosi, per i bisogni che potete avere della Casa:

tutti gli altri si mandano senz'altro a Cuneo. Non desidero che ci si dorma su,

ma prego che si agisca con prudenza sì, ma con energia in Domino.

 Cotesta Casa fu destinata e deve essere destinata per la formazione del personale

della Congregazione, sia da Messa che laico.

 Così ora siamo a Febbraio, = se vedi che tra quelli di Iª Ginn.le o di 3ª e 4ª Ginn.le

vi fosse qualcuno che fin qui fu negativo e non ha ancora corrisposto, mi avverti subito,

poiché ora è tempo della potatura.

Chiedo anche su questo carità, sì, ma pure non disgiunta dalla necessaria energia.

Il nostro cuore certo dolora nel dovere recidere, ma bisogna salvare il corpo della Casa,

e si salva il buono spirito e lo scopo della Casa, allontanando chi non si sente.

 Dio li benedirà altrove. Trattiamo pure con carità quelli che dobbiamo allontanare,

ma quello che si deve fare si faccia.

 Ti dico che forse ti avrei (...........................)

Scusatemi, carissimo Don Giulio, se io vi apro il cuore, e vi dico tutto come la sento.

 Desidero proprio che ci si arrivi su certi punti non di sostanza;

ma che possono avere le loro conseguenze sulla formazione dei nostri,

bisognerà essere più delicati e più moderni e più civili.

 In tutto ciò che non c'è peccato entriamo nelle forme moderne: entriamo con la loro,

come diceva il Ven.le Don Bosco, ed usciamo con la nostra.


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 Cerchiamo la sostanza dello spirito e della vita spirituale; ma non lasciamo la vernice

della educazione e della vita civile - per non essere sgraditi, e per la nostra rusticità farci

allontanare dalla società e far rifiutare, per la mancanza di tutta, la parte sostanziale.

 Cercate di dare voi buon esempio, e di risplendere per compitezza

e per finezza di tatto e di urbanità e gentilezza di modi,

e poi vedrete che i nostri Chierici si formeranno guardando a voi e sopra di voi.

 Codesta è la casa ed è l'ora della formazione in tutto.

 Vi saluto carissimamente in Gesù Cristo e benedico a tutti vostro aff.mo in Gesù

e Maria SS.


          D. Orione