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    +     Tort., il 10 / 9 [19]19


 Caro Don Cremaschi,

È urgente fare venire qui Livio, in abito borghese, poiché Don Risi

che deve andare a Roma, farebbe la linea Piacenza - Cesena e lo accompagnerebbe

da sua madre a Cesena.

 Di là ritornerà presto con sua Madre, che poi rimarrà con noi, come saprete;

solo che essa resterà a Tortona, e lui ritornerà a Villa Moffa.

 2) Per Chiolini mandagli pure la sua roba, a porto assegnato, che paghino

cioè loro a Stradella.

 3) Non ti posso, pur troppo, mandare danaro, perché ne sono affatto privo.

Prega e fa pregare con fede codesti figliuoli che la Divina Provvidenza ci venga in aiuto.

 4) Don Gabriele Ballino è venuto a Bra? e quanto vi si è fermato?

E ora, dove trovasi?

 5) Vedete che non abbia troppo contatto con i Chierici: fate loro comprendere

che non è ancora dei nostri, né formato alla nostra scuola -

onde non rimangano male impressionati, di certo suo modo di fare e di parlare un po'

alla secolaresca.

 Manderò le Suore al più presto; ma gli Esercizî bisogna pure che li facciano.

 Va bene per Coroni. Vedrò di farti venire fra Vincenzo.

 Saluto, conforto e benedico. Aff.mo tuo in Gesù Cristo e Maria SS.


         Sac. Orione  d. Div. Provv.


 P. S. Quanto al giovane accompagnato da Pagella, se non fa, mandalo qui con Livio.

  Raccomanda bene a Livio di stare attenti nei treni. Livio venga domani.

  Oggi non ho nulla, nulla, né soldi né tela per vesti.

  Preghiamo! Non mi scrivere più così, che mi fai cavare gli occhi, e non puoi, in   coscienza, farmi perdere delle ore per leggere le tue lettere.

  Scrivere chiaro e breve.