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+ Anime e Anime!
Tortona, il 22 Nov.bre 1922
Mercoledì - S. Cecilia -
Caro Don Cremaschi,
Pax et bonum!
I Sabato, 2 dicembre, giungerà Don Giuseppe Dutto da Cuneo.
Di lui ti mando qui acclusa una sua lettera, che deve restare per l'Archivio.
II Il Don Dutto, come già ti ho scritto; deve entrare in Noviziato il dì 7 Dicembre,
- così farà il suo anno canonico, e, un altro anno, i voti canonici,
con l'ajuto di Dio, all'Immacolata.
III E` mio vivo desiderio che egli in questo anno insegni Religione e Catechismo. Oltre alla Dottrina Cristiana e alla Storia Sacra, vedi che esponga ai più alti la Religione
e la difesa della Chiesa Cattolica nel dogma, nella morale e nella storia. Avete lì libri buoni di Don Santa Maria e di Don Garbarino, - e, occorrendo, anche a S. Remo ce ne sono,
come la Storia del Cantù e altri, - che desidero non restino là negli scaffali a fare figura,
ma servano a formare al pensiero e vita cattolica.
IV Amerei anche che Pagella e Piccinini coltivassero la scienza della Religione,
e si formassero a questo insegnamento che è troppo troppo trascurato da noi.
Essi dovrebbero prepararsi con Don Dutto:
Sant'Agostino diceva " circulus et calamus fecerunt me ".
Gioverà molto comunicarsi a vicenda i risultati dello studio e letture fatte.
V Il Ch.co Rocchi qui e poi a Bra s'è diportato malissimo moralmente
con Antonelli, e ripetutamente avrebbe dichiarato a questi che studiava
ma poi se ne sarebbe andato perché non intendeva affatto farsi sacerdote.
Devo dire che anche a me, dal mio ritorno dall'America, la faccia del Ch.co Rocchi mi ha fatto sempre brutta impressione, che dovevo fare uno sforzo a guardarlo.
Antonelli è già fuori dal probandato, ed ho scritto a suo padre che lo ritiri.
Per ora fa il tipografo.
Chiama
senz'altro il Ch.co Rocchi e digli
interrogarlo bene bene.
Poi, affermi o neghi, gli dirai che sai da me tutto questo, e l'impressione che io ebbi di lui.
Attento che non ci ruini altri, ma attento bene. Se vedi che la balla, si vesta in borghese
e si mandi, senz'attendere altro, qui. Riprendo la lettera che è il 27 Nov.bre.
Il Ch.co Zambon fece del male all'animo di Piccinini,-mi risulta da più parti.
Sappiti regolare. A me però il Piccinini nulla disse, ma sarà bene
che tu apra un po' più gli occhi in proposito. Me n'ero accorto anch'io quando fui a Bra.
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Don Sterpi mi propone di mandare a Villa Moffa fra Gaetano; io gli direi di sì,
anche per toglierlo alla influenza di quel prete che lo devia. Che ne dici?
La tua cugina Maestra è già a S. Sebastiano con le nostre Suore.
Leggi e poi chiudi la lettera diretta al Canonico e qui acclusa; glie la dài.
Conforto e benedico in G. Cr. e Maria SS.
Aff.mo tuo
Sac. Orione d. D. P.
Se il Canonico Ratti preferisce andare a Roma
bisognerebbe che lo sapessi subito così c'è chi lo accompagna,
potrebbe anche andare di qui ad alcuni giorni
- io manderei a prenderlo.
Verrà da S. Remo un giovane boemo, che già fece mi pare,
il Ginnasio. Egli faccia il suo Noviziato, e studî le due ore al giorno.
Se giunge a tempo, cominci il Noviziato con Don Dutto.