V002T214           V002P242



     Anime e Anime!

     Tortona, il  XV  Genn. 1923


 Caro Don Cremaschi,


 1/ Sono giunto jeri sera da Venezia, ove lasciai Don Sterpi a letto, malato.

Dovetti venire qui per gravi interessi. Oggi le notizie sono migliori:

c'era pericolo di polmonite con menengite. Prega e fa pregare molto.

 2/ Ho ricevuto qui la tua del 9 corr.

 3/ Mandami qui subito il boemo, e si porti tutto; se però avesse dei bauli,

porti il più necessario per cambiarsi, e poi il baule glie lo spedirete ove andrà:

te lo scriverò.

 4/ La Sig.ra Amoretti non lo vuole assolutamente a S. Remo, e se andasse

colà non lo ajuterebbe più e neanche vorrebbe più vederlo.

Glie lo dirai: ho questo incarico.

 5/ Il milanese di 38 anni che ti è capitato, ti ha presentate le sue carte in regola?

Se non ha documenti rassicuranti, mandalo qui, ma non tenerlo in una Casa di Noviziato.

 6/ Bisognerebbe poi, anche avesse le carte, scrivere subito al Parroco

e ad altri di Busto Arsizio, per non fare i balordi, e assumere informazioni,

onde non avere sorprese dolorose: mi raccomando, fare, e fare subito.

 7/ Per ragioni che ti dirò a voce, preferirei di mandare fra Gaetano a Cuneo

che a Villa Moffa, data la situazione di Cuneo.

 8/ Manderai pure Lorenzo a Campocroce, ma aspetta un ordine prima,

amando sentire il Don Sterpi prima. Intanto mi dirai il tuo parere su di lui,

perché devo regolarmi per fare una spedizione in terra Santa.

 9/ Ti mando lire 1000. Oggi non posso fare di più;

fa pregare, fa pregare, fa pregare!

 10/ Alla Suora sorda, se hai occasione di rispondere,

dille che, per ora, stia là, - poi andrò giù io, e vedrò che c'è. Il bello che volevo rimandarla alla Moffa, e fu essa a non voler venire. Ci fanno impazzire certe Suore.

 11/ Metti un po' più di fretta alla Suora che fa la cucina;

del resto essa è più seria dell'altra che ancora non vedo bene lì.

 12/ Finalmente abbiamo dunque un nuovo venuto alla Moffa,

che va un po' pulito? Deo gratias!

 13/ Iddio sa con che stima di te e con quanto amore ti parlo,

e tu lo sentirai in te; ma vorrai permettermi che ti supplichi nella carità di Gesù Cristo

a dare più educazione ai nostri cari Chierici.

            V002P243


 14/ Vedi, noi siamo venuti su un po' alla buona,

siamo quasi tutti figli di umili famiglie, ma siamo chiamati a vivere

in una società che in 25 anni ha fatto passi da gigante, come fu il trapasso dal governo Facta a Mussolini. Ricercatezze no, ma civiltà, urbanità educazione sì sì sì!

 Se giraste un po' il mondo, vedreste!

 Si è già tollerati, tanto più quando si è ineducati.

 Mi raccomando dunque, ma tanto tanto! Fallo per l'amore di Dio.

 E poi noi siamo chiamati ad essere educatori; come faremo

se non l'abbiamo noi l'educazione? Perdonami, caro Don Cremaschi,

e fa pregare per Don Sterpi.

 Vi benedico tutti in G. Cr. e Maria SS.


        Sac. Orione