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Anime e Anime!
Tortona, il XV Genn. 1923
Caro Don Cremaschi,
1/ Sono giunto jeri sera da Venezia, ove lasciai Don Sterpi a letto, malato.
Dovetti venire qui per gravi interessi. Oggi le notizie sono migliori:
c'era pericolo di polmonite con menengite. Prega e fa pregare molto.
2/ Ho ricevuto qui la tua del 9 corr.
3/ Mandami qui subito il boemo, e si porti tutto; se però avesse dei bauli,
porti il più necessario per cambiarsi, e poi il baule glie lo spedirete ove andrà:
te lo scriverò.
4/ La Sig.ra Amoretti non lo vuole assolutamente a S. Remo, e se andasse
colà non lo ajuterebbe più e neanche vorrebbe più vederlo.
Glie lo dirai: ho questo incarico.
5/ Il milanese di 38 anni che ti è capitato, ti ha presentate le sue carte in regola?
Se non ha documenti rassicuranti, mandalo qui, ma non tenerlo in una Casa di Noviziato.
6/ Bisognerebbe poi, anche avesse le carte, scrivere subito al Parroco
e ad altri di Busto Arsizio, per non fare i balordi, e assumere informazioni,
onde non avere sorprese dolorose: mi raccomando, fare, e fare subito.
7/ Per ragioni che ti dirò a voce, preferirei di mandare fra Gaetano a Cuneo
che a Villa Moffa, data la situazione di Cuneo.
8/ Manderai pure Lorenzo a Campocroce, ma aspetta un ordine prima,
amando sentire il Don Sterpi prima. Intanto mi dirai il tuo parere su di lui,
perché devo regolarmi per fare una spedizione in terra Santa.
9/ Ti mando lire 1000. Oggi non posso fare di più;
fa pregare, fa pregare, fa pregare!
10/ Alla Suora sorda, se hai occasione di rispondere,
dille che, per ora, stia là, - poi andrò giù io, e vedrò che c'è. Il bello che volevo rimandarla alla Moffa, e fu essa a non voler venire. Ci fanno impazzire certe Suore.
11/ Metti un po' più di fretta alla Suora che fa la cucina;
del resto essa è più seria dell'altra che ancora non vedo bene lì.
12/ Finalmente abbiamo dunque un nuovo venuto alla Moffa,
che va un po' pulito? Deo gratias!
13/ Iddio sa con che stima di te e con quanto amore ti parlo,
e tu lo sentirai in te; ma vorrai permettermi che ti supplichi nella carità di Gesù Cristo
a dare più educazione ai nostri cari Chierici.
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14/ Vedi, noi siamo venuti su un po' alla buona,
siamo quasi tutti figli di umili famiglie, ma siamo chiamati a vivere
in una società che in 25 anni ha fatto passi da gigante, come fu il trapasso dal governo Facta a Mussolini. Ricercatezze no, ma civiltà, urbanità educazione sì sì sì!
Se giraste un po' il mondo, vedreste!
Si è già tollerati, tanto più quando si è ineducati.
Mi raccomando dunque, ma tanto tanto! Fallo per l'amore di Dio.
E poi noi siamo chiamati ad essere educatori; come faremo
se non l'abbiamo noi l'educazione? Perdonami, caro Don Cremaschi,
e fa pregare per Don Sterpi.
Vi benedico tutti in G. Cr. e Maria SS.
Sac. Orione