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      Roma, sera del dì  8  Marzo  1923

 +     Anime e Anime!


 Caro Don Cremaschi,


 La grazia di N. Signore e la Sua pace siano sempre con te!

 Ricevo la tua del ? basta, e quella entro cui sta la lettera di Mogni.

 Se vuoi che il Mogni si spiritualizzi di più e ami la santa umiltà,

ajutalo con l'Imitazione di Gesù Cristo e con libri scritti non tanto con l'intelletto,

quanto con la vera umiltà e santità della vita.

 2/ Quando il Fabi possa viaggiare, è bene se ne venga a Roma a prendere conto

del suo figliuolo; lo dimetterai con consolazione e confortandolo, ma mi pare conveniente che egli venga a togliere quel figlio con sé e prendersene cura.

 Ieri ho parlato con la sua sorella, che è la madre di Iacoacci, il quale pure dovette inviarsi a casa con Mancini, perché di vocazione non c'era,

o non c'era più, neanche l'ombra.

 3/ Don Dutto si faccia fare subito subito il passaporto per l'Argentina,

e digli che mi avverta appena ne sia in possesso.

 4/ Io parto stanotte per Venezia, dove mi fermerò parecchi giorni.

Lunedì si tratterà la causa dell'Orfanotrofio.

 Fà pregare San Giuseppe che quella Casa, che vide il Beato Colombini

e S. Gerolamo Emiliani, possa continuare ad essere una Casa di carità, per noi o per altri.

 5/ Ti unisco mia ricor lettera L'Avv.to di Manello ha scritto al fratello di Don Sterpi: la questione sarà studiata da buoni avvocati. Poi vedremo.

Ma il nostro migliore Avvocato dev'essere San Giuseppe.

Tu tienetene fuori sia col Manello che con l'Avvocato.

Ti mando copia della lettera, che tosto mi spedirai a Venezia,

ma svelto perché possa farla esaminare da Avvocati amici.

 6/ Mi mandi pure e d'urgenza la nota di quelli che pel loro poco spirito

o per dubbia vocazione non concorrono alla formazione della vita religiosa

in codesta Casa di formazione.

 Intenderei per la Pasqua di dimetterli paternamente.

 Ti metti ai piedi della nostra cara Madonna, fa poi tre e poi mi fai tre elenchi:

tiepidi, freddi e dubbi nella vocazione.

 Capisco che sarà un dolore per te come per me e per tutti,

ma desidero che codesta Casa sia per chi ha vocazione

e per chi corrisponde alla vocazione.

 Resterete quelli che resterete, pazienza!

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 E se non si potranno continuare le scuole, pazienza!

 Ciò che importa è che continui la vita dello spirito.

 Mi raccomando, fa che la troppa tua bontà non ti cavi gli occhi.

 Quando io fui lì l'ultima volta, Iddio m'ha gettata nell'anima una luce ben dolorosa

su la Moffa, e ricorderai che, in quei due passi, che hai fatto nell'accompagnarmi

ti ho detto: vedo che ben pochi ne resteranno quest'anno.

Sia fatta la volontà di Dio! - Preghiamo N. Signore che la sua Santa Mano stia ben ferma

su di noi, e che voglia mandarci altri novizî migliori e confortarci nel dolore profondo

di quest'anno.

 Vedi più della grotta materiale di curare i figli che la Madonna ti ha dato

- con assidua vigilanza, specialmente in questi mesi che sono i più critici.

 Vedi che si formino ad una pietà ignita soda, interiore e vissuta.

 Abbi pazienza, caro mio Don Cremaschi che ti parlo così.

 Sarà mia impressione e mi sbaglierò ma mi pare che abbiate

lasciato andare il male troppo avanti.

Ma Agli occhi del Signore tu forse avrai più merito per questo anno,

che sembra un disastro, che non per gli anni che parevano più floridi per buona riuscita.

 Il Signore, caro mio, ti umilia perché ti ama.

 Non ti lasciare turbare, ma getta te e tutta la Casa nel Cuore del Signore

e tra le mani della Madonna e di San Giuseppe.

 San Giuseppe non si prega mai invano, dice S. Teresa.

 Fa che tutti i tuoi siano api spirituali e che vivano del miele dell'amore di Dio.

 Ti conforto assai e molto molto paternamente e ti benedico

con tutti di codesta cara Casa, tanto più cara, quanto meno è quale amerei ch'essa fosse.

 Sed sit nomen Domini benedictum.

 Tuo aff.mo in Gesù Cristo Crocifisso e nella Santa Madonna


      Sac. Luigi Orione   della Div. Provv.za