V002T221 V002P254
da [Tortona, li] 19 Marzo [19]23
S. Giuseppe
Caro Don Cremaschi,
Ricevo la qui unita lettera. Fai tanto bene a tutti, e spargi nelle anime
tanta onda di spirituale conforto, che riterrei di offenderti se ti raccomandassi
di ajutare anche codesto caro Algeri.
Ti dico solo che sono spiriti portati a tristezza.
E i tristi pensieri vengono buttati nelle anime pie dal nemico d'ogni bene,
per perderle.
Ond'è che S. Filippo voleva che si cacciassero ed è nota la sua espressione:
"scrupoli e malinconia via da casa mia".
Bisogna educare i Chierici ad una santa letizia:
una moderata allegrezza accresce le forze e rende piacevole
la vita religiosa e spirituale.
Disdice ai Servi di Dio lo star melanconici e tristi,
S. Francesco di Sales diceva: "Santo triste, tristo santo".
Tu vedi di aprire il cuore del Ch.co Algeri ad una grande
confidenza in Dio, e ad avere fiducia e buoni pensieri dei suoi Superiori,
e di frequente fagli coraggio nel Signore.
E' già la 2ª o la 3ª volta che sento da lui questo lamento,
e mi pare che veda certe cose con occhiali affumicati;
- però mi pare anche che qualche parola di maggiore conforto
non sarebbe stata né sarebbe fuori luogo, non dico tanto da te,
quanto da qualche altro.
Il Signore vuole da noi che ci chiniamo ai deboli, e che portiamo nel cuore
la loro debolezza, - e una parola di conforto, detta a tempo, salva un'anima.
Non la neghiamo mai.
Chiediamo al cuore di Gesù che ci istruisca e ci formi alla Sua scuola divina,
e che ci illumini perché la nostra carità tiri a Lui le anime nostre e dei fratelli.
Ti benedico in Gesù Cristo e nella Madonna SS.
Tuo aff.mo in Xsto
Sac. Orione della Div. Provv.
P. S. Mi scrivi a Reggio Calabria.