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 +      Anime e Anime!

       [Roma], XIV  Aprile  1923 sabato


  Caro mio Don Cremaschi,


 Sono tornato solo jeri sera dalla Calabria, e trovo qui Don Dutto e le tue due lettere.

 In breve: 1)  Hai fatto benissimo ad allontanare D'Alessandro, e ti prego

di allontanare tutti quelli che non mostrano spirito né volontà di vita religiosa,

chiunque siano.

 Quanto a Baldassarre, mandalo pure a Cuneo, se va volentieri, e in abito secolare

non più in abito da Chierico, avendo detto che non si sente d'essere tale.

Lo accompagni con una tua lettera a Don Giorgis.

 Dirai a Baldassarre che resta dispensato dai voti, - però fagli prima fare una domanda per iscritto. Che se egli si rifiutasse di farla, ma insistesse ugualmente di esserne dispensato, ti autorizzo a dichiarargli che è dispensato.

 Quanto all'abbonamento ferroviario per Piccinini, se tu vedi che la sua condotta

sia tale da meritare di stare alla Moffa, io non ho difficoltà che tu gli faccia l'abbonamento

sino ad Agosto - non oltre. Che se, invece, egli mostrasse difettare di spirito religioso, allora è inutile fargli l'abbonamento da Bra a Torino, poiché è mia volontà e dovere

che chi non dà affidamento per la Congregazione non resti alla Moffa,

la quale è Casa per la formazione religiosa dei figli della Divina Provvidenza.

 Tanto lui come altri si vedrà, in caso, ove e come collocarli.

 Sto quindi attendendo da te, perché al momento io non potrei venire.

 Vuol dire che cercherò di non allontanarlo troppo da Torino,

e di prendergli l'abbonamento ugualmente, sino alla fine dell'anno scolastico.

 Non so ora chi ci sia più rimasto di quinta Ginn.le,

e gradirei un elenco di tutti, per regolarmi.

 Quanto al padre di Fabi, qui non è stato finora, ma desidero

che non torni alla Moffa. Se vorrà tornare, vedrò se c'è modo di collocarlo altrove.

 Ed ora ritorno a Baldassarre. Se dunque egli non andasse volentieri a Cuneo,

ma insistesse di recarsi presso suo fratello, - non gli correre dietro, vestilo in borghese,

e vada pure da suo fratello.

 Dopo che tu non avrai omesso certamente di richiamarlo alla buona via per cui Dio

lo aveva chiamato e di esortarlo a non gettare le perle ai cani, se non ti ascolta,

dimettilo in Domino cum consolatione.

 Mi rincresce assai, e l'anima mia piange quest'anno su codesti poveri figliuoli

e su la Casa della Moffa dove evidentemente si ama poco Gesù Cristo,

e quindi si preferisce a Gesù, Barabba, cioè il mondo e i suoi inganni.

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 Preghiamo, caro Don Cremaschi, e raccomandiamoci di più

alla Madonna, e umilmente raccomandiamoci!

 E vediamo di avanzarci nell'amore di Dio e di accendere di amore a Dio

i nostri che ancora non hanno disertato. Se non c'è umiltà e amore di Gesù Cristo

e purità di vita e d'intenzione e mortificazione di volontà e di gola e di sensi,

e formazione profonda di conoscienze religiose convinte non edificheremo per Gesù Cristo, né per la Chiesa, né formeremo figli per la Congregazione.

E divozione alla Madonna!

 E vedi che si viva in grazia del Signore e che si ami il sacrificio

e il lavoro e che si preghi e che si preghi.

 Ti conforto e benedico con grande affetto in Gesù Cristo.

 Tuo aff.mo

       Sac. Orione   d. D. Pr.