V003T084           V003P395



 +        Anime e Anime!

         Tortona, il  2  Dic. 1927


 Caro Don Cremaschi,


 Grazia e pace da N. Signore Gesù Cristo!

 I/ Desidero che tu ajuti molto nello spirituale Fra Antonio,

che non è troppo a posto; dopo gli Esercizî, lo manderai a Cuneo

dove, già d'accordo con Don Giorgis, farò un centro di formazione Eremitica.

 II/ Ti rimando la lettera di Colapino; io gli ho risposto jeri, che può ritornare;

per ora desidero averlo qui, poi, quando mi sia formata un'idea di lui,

gli darò la sua destinazione.

 III/ Io ho sempre timore che Villa Moffa sia un po' come Sant'Alberto:

una Casa senza governo - per la troppa bontà e fiacchezza del Superiore.

 Non è la prima volta che ti esprimo questo timore.

 Don Barberis, Maestro per tanti anni dei Novizî, non era un debole,

ed era oculatissimo ed energico, molto energico.

 A proposito: gli canterete un ufficio funebre e una Messa funebre,

povero Don Barberis!

 Io gli ho già detto Messe, ed ho telegrafato ai Salesiani:

sarei andato anche ai funerali, ma ero a Genova.

 IV Si dice che tu sei un Direttore Spirituale, non un Superiore di Casa,

- me lo disse Don Marabotto che questo è il concetto che di te si sono formato

i Chierici polacchi; - ciò fu cosa che mi ha fatto, e mi fa vera pena.

Non ci mancherebbe altro che questo concetto si diffondesse

nella Case della Congregazione! Ma io è da anni che ti consiglio, che insisto,

che ti prego di voler essere più vigilante, più energico,

più deciso nel tagliare via quelli che poi finiscono di rovinare il bene che tu fai

e lo spirito stesso della Congregazione. Caro Don Cremaschi, non più così!

 Il Noviziato non è un Istituto qualunque dove si debba tollerare, tollerare, tollerare!

 Niente: chi fa, fa, e resti: chi si vede che, avvisato, non fa, via, via!

 Quel veneto, che tu hai mandato qui, perché diceva che aveva fatta la Vª Ginn.le

e che alla Moffa aveva male di capo, - io l'ho sentito qui,

e, nello stesso dopo pranzo, l'ho rimandato.

 Ne hai lì alcuni altri che sono e non sono: ma che cosa aspetterai?

che ti ruinino la Casa?

            V003P396


 Mio caro Don Cremaschi, non ti abbattere, no, di ciò che ti scrivo,

ma confida nella Madonna; - però ti supplico ancora in visceribus Christi

di non tollerare quelli che non dimostrano buona volontà, né spirito di sincera vocazione.

 Agisci pure, oh sì! con riflessione, con ponderazione, con carità,

ma spiega anche risolutezza, vigilanza e forza. Acquisterai tanto più di stima

e otterrai il profitto vero religioso dei tuoi giovani, quanto più sarai risoluto

a volere fortemente, decisamente e costantemente nella carità che si viva

del vero spirito della Congregazione e che ciascuno per coscienza

sia edificante nel fare il suo dovere.

 In un Noviziato vedi di abolire le eccezioni, di non permettere le irregolarità,

ma esigi la perfetta osservanza: il silenzio, l'orazione e lo spirito di pietà, il raccoglimento,

le virtù proprie dei buoni Religiosi.

 In questa speranza, prego la Immacolata per te e per tutti voi,

e Vi benedico in Gesù Cristo!

 Tuo aff.mo

    

   .    Orione D. Pr.


 Mandami un elenco di quelli che siete alla Moffa: molto penso a Voi.

 P. S.  Dopo avere letta e riletta la presente, aggiungo ancora:

quelli che si lamentano di male di capo continuamente:

quelli che non sono allegri e contenti di stare alla Moffa,

voglio che entro 24 ore siano allontanati: o vengano qui, o vadano in famiglia.