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[Roma,li] 3 Luglio 1928
+ Anime e Anime!
Mio caro Don Cremaschi,
La grazia e tutti i conforti di Nostro Signore, siano sempre con noi!
Col divino aiuto, oggi Fra Gaetano, il quale nei passati giorni fu chiamato
da N. Signore a dividere con lui l'ignominia e la prigionia, = uscirà, e sarà affidato
ad un parroco di Castrovillari, il Rev.mo Sig.r Arciprete Don Giuseppe Angeloni,
mio amico da tanti anni.
Egli lo terrà in custodia in sua casa, sino a nuova disposizione,
cioè sino alla completa libertà, spero.
Tu gli potrai quindi scrivere presso detto Sign.r Arciprete,
mettendo però le lettere aperte, entro busta indirizzata a detto Parroco.
Il povero Don Gil, invece, rimane ancora come prima: preghiamo!
Egli, come pure già tuo fratello, è in una camera a solo e gli faccio passare il vitto
da un albergo dal di fuori. Abbiamo preso due Avvocati, se basteranno.
L'Avvocato di Napoli ha già chiesto, solo lui, L. ventimila,
e ne vuole una metà subito: gli saranno inviate domani.
I nostri, sono due poveri innocenti, eppure!
Questa causa non ci verrà a costare meno di cinquanta mila lire,
e preghiamo che vada bene. Sia fatta la volontà di Dio!
Non ti ho scritto prima, perché mi trovavo col cuore in uno stato che non potrei
esprimerti,
e tentavo di fare
speravo che tu non avessi a sapere nulla di Fra
Gaetano,
se non quando fosse fuori.
Parto domani sera per Genova; giovedì sera sarà a Tortona,
dove non so fino a quando mi fermerò.
Ho avuto la dolorosa notizia della morte del Novizio: ho celebrato,
e si è pregato, e ancora si prega per l'Anima di lui; Gesù se lo tenga.
Ho avuto anche l'esito degli esami e ti unisco alcune lettere.
Con un affare di tale delicata natura, non so se e quando potrò venire alla Moffa:
quello che ti raccomando è di pregare e far pregare; - ho anche altri dispiaceri.
Se hai da comunicarmi qualche cosa, scrivimelo a Tortona subito!
Ti conforto e benedico in Gesù Cristo e nella Santa Madonna.
Tuo Aff.
Sac. Luigi Orione della Div. Provv.za