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       [Roma, Sette Sale] 9  Luglio 1933


 Caro Don Cremaschi,


 La grazia di N. Signore sia sempre con noi!

 Il Sig. Francesco Glori è rimasto troppo Cav.re del S. Sepolcro

e troppo ex Podestà per essere degli umili figli della Div. Provvidenza.

 Questa fu la impressione che ne riportai quando venni alla Moffa,

e, pur troppo, è la verità, come risulta ora da sua lettera, che ti mando,

ma che terrai riservata.

 Domani parte a lui diretta una mia raccomandata.

 Gli dico che nei momenti critici che attraversiamo

non mi è possibile dargli aiuto di danaro, né so a chi rivolgerlo.

Quanto a prendere i pasti presso qualche nostra Casa in Roma,

si potrà fare per un po' di giorni.

 Gli ho detto che, se gli manca il viaggio, ne parli a te,

che glie lo pagherai prendendo il biglietto della riduzione

concessa per la Mostra della rivoluzione fascista.

 Ti accludo Lire 100.

 Qui siamo in 53 Sacerdoti: gli Esercizî Sp.- li vanno molto bene, grazie a Dio.

 Ti conforto e benedico in Gesù Cr. e Maria SS.

 Aff.mo tuo


       Sac. Orione  d. D. P.


P. S. Tu vedi di confortarlo molto, ma non di trattenerlo:

 è troppo pieno del suo Cavalierato.