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B.s Aires, 31 Ottobre 1936
Piccolo Cottolengo Argentino
Calle Carlos Pellegrini, 1441
Vigilia di Tutti i Santi
Caro Don Cremaschi,
La grazia di N. Signore e la sua pace siano sempre con noi.
Don Sterpi mi scrive che domani, solennità di Ognissanti, entrerà in Noviziato
altro gruppo di buoni figliuoli, i quali si riuniranno così alla schiera, più numerosa,
dei già entrati.
Ancora debitore di una risposta al graditissimo telegramma ricevuto da codesta Casa, quando emisero i loro voti gli ultimi Novizî ed entrarono la maggior parte degli attuali,
- mi è cara questa particolare circostanza per esprimere a te, mio Don Cremaschi,
ai Sacerdoti, che ti coadiuvano, nonché ai nuovi Novizî la consolazione che provo
in questo momento e ogni qualvolta, - ed è ben di frequente -
che penso a codesto semenzaio di Figli della Div. Provv.
E l'accrescersi dei Novizî, e più di ogni buona notizia del Noviziato,
accresce la mia gioia in Domino.
E sono più portato a ringraziarne Nostro Signore e la nostra Beatissima Madre Maria.
Su di te, su quanti ti aiutano e su tutti i nuovi Novizî, dell'anno 936-37,
di Villa Moffa, invoco umilmente, ma con tutto il cuore di padre
le più elette benedizioni del Signore.
Che tutti i Novizî preparino in Sé alla Piccola e povera nostra Congregazione
dei Religiosi zelanti e veramente santi.
Come in passato, così Iddio e la Beata Vergine nostra Madre e celeste Fondatrice,
ti assistano e dirigano, caro il mio Don Cremaschi, ad attendere diligentemente
alla riforma dei Novizî e a formare dei veri figli della Divina Provv.za.
Come tu ben sai, i Novizî, quando entrano, portano con sé della scoria,
- e quindi hanno bisogno di esserne liberati; purificati e di venire rimpastati
allo spirito di rinnegamento di sé, di umiltà, «all'abneget»: allo spirito di obbedienza,
di semplicità, di orazione, di sacrificio e delle altre virtù così necessarie alla formazione
della vita religiosa.
Ecco perché la S. Chiesa vuole che lo studio principale anzi unico del Noviziato
sia di attendere alla propria perfezione.
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Che se vedessi che qualcuno non riuscisse a correggersi, non aver timore,
caro Don Cremaschi, di allontanarlo: meglio qualche membro di meno,
che avere in Congr.ne individui che non abbiano lo spirito e le virtù religiose.
Non terrai in Noviziato, caro Cremaschi, se non quelli che danno speranza soda,
vero affidamento di buona riuscita.
Sul serio, vedi, ti dico che ti manderò mille lire,
ogni qualvolta mi dirai di aver dovuto dimettere un Novizio, non per salute,
ma perché non dava speranza di riuscir bene.
Non lascerò, per altro, dal pregare ogni giorno perché tutti i carissimi Novizî
abbiano a superare bene la prova che devono premettere, secondo i Canoni,
alla professione religiosa.
Ché il Noviziato è una prova: il noviziato è una scuola, la vera scuola
delle virtù religiose: è una santa fucina il Noviziato, dove ogni Novizio
deve forgiare sé stesso, secondo il S. Vangelo e lo spirito proprio della Congregazione:
dove deve staccarsi dal mondo e da ogni abitudine vana, secolaresca, mondana:
dove il Novizio deve, con fortezza e magnanimità, staccare l'anima sua da tutto,
quindi non solo anche dalle persone più care - amandole solo in Domino -
ma deve, col divino aiuto staccarsi fin dalla vita fin da sé stesso.
Se non riesce a questo, non sarà buon Religioso.
I Novizî devono, nel primo tempo, consolidare bene la vocazione,
escludendo qualsiasi dubbio volontario.
Poi studieranno la natura della prova che devono fare, il metodo che devono seguire,
secondo i mezzi che tu loro indicherai e gli aiuti che loro darai: li aiuterai a spogliarsi
dei difetti e ad acquistare le virtù per raggiungere il fine: conformarsi in tutto a N. Sig.re
Gesù Cristo, vestire entro e fuori, Gesù Cristo, vivere Gesù Cristo.
Entrando in Noviziato non si cercano soggetti perfetti, ma studiosi di perfezionarsi,
risoluti di perfezionarsi - Deo adiuvante - sì! E a questo desideratissimo fine arriveranno,
con la orazione, col fervore più ardente, colla umiltà, con la semplicità,
col lasciarsi condurre dal Maestro del Noviziato, colla osservanza esattissima delle regole,
con volontà ferma nel Signore, fidati nel Signore, fidati nella Santa Madonna
preparati ad ogni santa battaglia per Iddio e per Iddio alla vittoria!
Addio, carissimi pregate per me! Saluto, conforto e benedico, caro D. Cremaschi,
te e tutti tutti nostri Novizî. Siate sempre benedetti!
Aff.mo in Gesù Cr.
Sac. G. Luigi Orione d. D. Pr.