V003T180 V003P508
Al Molto Rev.do
Don Giulio Cremaschi
Superiore del Seminario di Villa Moffa
Bra Bandito Prov. Cuneo
Anime! Anime!
Tortona, 14 Febbraio 1938 - XVI
Caro Don Cremaschi,
La grazia del Signore e la Sua pace siano sempre con noi!
Stamattina mi è capitato un fatto che mi porta a scriverti la presente:
stavo sull'altare maggiore della Chiesa di S. Michele, al principio della S. Messa
che celebravo ai Chierici, quando ripetutamente, ho udito in modo sensibile
una voce che mi diceva di scrivere al Noviziato che si parli in latino
due o tre giorni alla settimana: A mie brevi osservazioni interiori, mi fu risposto:
almeno due giorni. Lascio a te di determinare se tre o due giorni, e quali giorni,
solo ti dico di non resistere, perché ho già resistito io, per quel tanto che mi pareva
di poter resistere; - desidero che si cominci subito.
Non è il caso che i Chierici siano posti al corrente di quanto ti ho raccontato
eccetto Don Simioni. Si capisce che quelli, i quali non avessero studiato,
almeno un anno il latino, non sono tenuti.
Alla Comunità sarà bene, subito e anche poi, parlare,
qualche volta della utilità di tale esercizio, e per le Scuole di filosofia e teologia
e, dopo per altre circostanze che si offriranno nell'avvenire della Congregazione
e della vita di ciascuno.
Del resto deve bastarci il fatto che il latino è la lingua della Chiesa,
e si deve cercare di sostenerla quanto più si può. - Più si saprà la lingua latina,
e più si ricercheranno le Opere dei Padri, scritte in latino, e quelle tradotte dal greco
o da
altre lingue orientali in latino; - più
e si sarà più portati allo studio dei documenti
che la Santa Sede e il Papa mandano alla Chiesa, e che sono tutti in lingue latina.
Ora poi, - e fu gran ventura!, - anche nei Corsi Tecnici
il Governo ha posto lo studio del latino.
Negli Stati dell'America Latina (sud America), invece, non si studia il latino,
disgraziatamente, eccetto nei Seminarî, - con grande scapito della loro cultura letteraria
e scientifica.
La nostra Congregazione deve sostenere e propagare la lingua latina:
anche questo sarà un atto di adesione, di amore, di attaccamento alla S. Madre Chiesa.
- Mi dirai poi i giorni che fissi per l'uso di detta lingua.
E il Signore vi conforti e benedica tutti.
Aff.mo in Gesù Cr. e Maria SS.
Sac. G. Luigi Orione della Divina Provvidenza
V003P509
P. S. Mi farai pure sapere quando è che dovrebbero emettere i voti
quelli che escono ora dal Noviziato, che, potendo, verrò a riceverli.
Ti accludo una lettera di Don Ferretti,
che mi vorrai conservare per riconsegnarmela con quelle che ti ho spedito.
[Sul retro della busta]
Il latino si usa in ricreazione, non in classe.