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 +     [Roma Sette Sale], 11  Giugno 1939 - XVII


 Mio caro Don Cremaschi,


 La pace del Signore sia sempre con noi!

 Leggo la tua gradita del dì 8 Giugno e quella di Don Simioni,

pure riferentesi all'Albergo Poveri Figli di Bra. Non sarei favorevole

a andarvi un Assistente: - sarei invece, favorevole ad accettare, per intero,

la direzione disciplinare, - sempreché Sua Emin.za il Card. Arciv. Fossati

e il nostro Visitatore ne siano contenti, - e si provveda in modo conveniente

al caro Don Bernardino.

 Questo buon Sacerdote dovrebbe decidersi a passare con noi,

e farebbe certo bene, se volesse stare a Villa Moffa con te quale Confessore,

egli al tempo stesso, sarebbe come un ponte tra noi e Bra.

 Che ne dici, caro Don Cremaschi? Non potresti tu parlargli,

e animarlo a venire con noi, se non come Religioso, vero e proprio,

quale Sacerdote coadiutore, da sano e da ammalato partecipe del bene

che si fa in Congregazione e con gli stessi Suffragi? Potrebbe essere anche un po' libero,

e farci tante cose a Bra

 Prega, e poi mi riferirai il 14 c.m., che verrò a Bra alla Moffa,

dopo avere celebrato alle 6 al Monastero delle Carmelitane a Moncalieri.

Mi fermerò a Bra alla Moffa poche ore -

 Quanto al Sacerdote adatto e Chierico, nostri, per l'Albergo dei Poveri figli,

mi rimetto per la scelta, a D. Sterpi e a te: pensateci e proponetemi due soggetti adatti.

 Caro Don Cremaschi, è con sentita pena che, non posso darti danaro ora,

- cercherò di metterti un 100 lire qui entro, ma non ne ho e tutti ne vogliono da me!

Però voglio mettermi ad amare il Signore e ad avere più e più fede,

e sto sicuro che la Divina Provvidenza non ci abbandonerà.

 Quanto al povero Sac. nostro, D. G. C., cui tu accenni,

per me è stata una grande amara delusione, - e, se continua così, non so dove finirà.

C'è da pregare molto. Il mio mal di cuore io non l'ho dalla mia famiglia!

 Veniamo ora agli Esercizî Sp.li per Sacerdoti.

 Quest'anno vorrei che fossero fatti prima di quelli dei Chierici, almeno una muta,

perché prevedo che pei soli Sacerdoti e Chierici in Sacris, dovremo fare due mute.

 Ho riflettuto sulle osservazioni e difficoltà da te fatte: le vedo anch'io, le riconosco,

ma, d'altra parte, devo dirti che, facendoli altrove, ci sono maggiori difficoltà delle tue.

Quindi, omnibus perpensis, pure ammettendo quanto mi scrivete,

vi pregerei in Domino di darvi attorno e di preparare, quam citius, almeno un 50 posti

per Sacerdoti e Chierici in Sacris.

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 È proprio un favore che vi chiedo, e che vorrete farmi

con larghezza di carità fraterna.

 Non credo che il contegno degli esercitandi possa disturbare i cari Novizî:

se gli Esercizî si faranno bene, come spero, farà bene l'esempio,

e riparerà al duecento per cento il vostro disagio.

 Tu prepara però, pel 14, tutte e ancora le tue difficoltà,

e vedremo come e fin dove si possono superare, col divino aiuto.

 Quanto al Antonio Tosi, da parte mia, sono ben contento che egli subito venga

e sistemi le acque e quel muraglione presso la cucina;

- certo che se i Sacerdoti, venendo, trovassero ancora come l'anno scorso, (se non peggio) -

non farebbe loro buona impressione. Bisognerebbe, dunque, sistemare prima.

 Cerco che i Capi Istituto vengano a Bra anche perché tu possa avere da essi

qualche aiuto. A te li danno, mentre a me no, poiché pensano che io abbia la fabbrica,

poveri figli! E tutti ne vogliono!

 Ma, presto, ci saranno loro, e allora vedranno, - un po' tardi, ma vedranno!

 Saluto, conforto e benedico largamente a te, ai Sacerdoti, ai Chierici, alle Suore,

a tutti e a ciascuno e pregate pel Vostro aff.mo in G. Cr. e Maria SS.


       Sac. G. Luigi Orione  d. Div. Provv.


P. S.  Saluti fraterni da tutti questi nostri.

 Ti accludo lire trecento.