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[Tortona, li] 18 Nov.bre / 1939
Dedicazione delle Basiliche
dei Beati Ap.li Pietro e Paolo in Roma
Mio caro Don Cremaschi,
la pace del Signore sia sempre con noi!
Ti voglio scrivere qualche cosa in merito a quanto mi hai chiesto
circa la opportunità di continuare in codesta Casa la Messa dialogata.
Veramente non mi ricordo d'aver detto che in Noviziato o in altre nostre Case
la Messa fosse dialogata, certo per almeno quaranta anni, cioè dal principio
della Piccola Opera, non c'è stata mai da noi la Messa dialogata, almeno come la si celebra,
da
qualche tempo, in codesto Noviziato. Non
ho Né mai ho visto né udito
che al Cottolengo e da Don Bosco in Torino si facessero Messe dialogate.
Dirò, anzi, che mi pare anzi d'aver letto che la S. Sede abbia emessa
qualche disposizione non del tutto favorevole alla Messa dialogata,
così
come ora la si fa da voi alla Moffa, ma
su questo punto ma non
ne sono ben sicuro.
Che
il popolo cristiano dai primi
tempi apostolici sino a noi, si raccogliesse ab initio
nelle
Catacombe e poi nelle chiese e basiliche, e prendesse
parte partecipasse
al
divin Sacrificio dell'altare
sì, ma non sino al punto da leggere insieme col celebrante,
ad alta voce Epistola, Vangelo, Offertorio, Segrete, Memento dei vivi e quello dei Morti,
il
Canone etc., questo mi
non risulta affatto. Solo del Pater Noster, che, certo,
è nella Messa sin dai tempi apostolici, si sa che, nei riti orientali,
si costumava pronunciarlo tutti insieme, celebrante e fedeli.
Ma
nulla si dice di Messe interamente dialogate, che
le quali, del resto,
non
potevano neanche essere
effettuarsi, anche data la disciplina dell'arcano,
che
continuò sino al secolo V°, per cui il
popolo, non sempre
per buona parte della Messa,
neanche poteva vedere il celebrante, ond'é che si cominciò a suonare il campanello
perché
fargli sapere quando
era il momento della
consacrazione
ed elevazione della Eucarestia.
Ciò che da noi, Figli della Divina Provvidenza, si è fatto fin dai primi anni,
fu solo questo, che tutti i nostri giovani, quando assistevano alla Messa,
nelle nostre Cappelle, rispondevano al Celebrante come se tutti servissero la Messa.
Niente
di più. E solo così vogliate fare se
voialtri, continuando una buona tradizione nostra,
limitandovi
cioè a rispondere al Sacerdote
all'Introito, poi
al Salmo 42, al Confiteor,
al
Kyrie, all'Orate fratres, al Prefazio, al
Pater ai Dominus vobiscum e ai varî
Oremus.
Di più reciterete col Sacerdote il Gloria, il Credo, e il Pater Noster:
Credo e Pater sempre d'in piedi. All'Incarnatus del Credo, inginocchiatevi,
e inchinate il capo al «et Homo factus est». E così genuflettete ogni altra volta
che il Celebrante genuflette, come ad es. al «Verbum caro factum est».
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Quello che vivamente raccomando è che si pronuncino tutte le parole senza fretta,
all'unissono, distintamente e devotamente. Al Sequentia Sancti Evangelii,
e all'Initium del Vangelo di S. Giov. facciamoci col pollice destro il triplice segno di croce
sulla fronte, sulla bocca, e sul petto, tenendo le altre dita distese e congiunte,
e la mano sinistra un po' al di sotto del petto.
E ora amo concludere con una esortazione del mio indimenticabile Benefattore
e Padre Don Bosco: «Si metta grande impegno nell'apprendere bene le parole
ed eseguire con esattezza tutte le cerimonie della S. Messa
a fine di meritarsi le celesti benedizioni».
A te, caro Don Cremaschi, ai Sacerdoti e Professori, ai Novizî,
a tutti ogni saluto in Domino e i più alti conforti. Pregate sempre per me.
Tuo aff.mo in Gesù Cristo e nella Santa Madonna
[in due copie dattiloscritte, una destinata allo stesso Don Cremaschi:
nell'altra - destinata a Don Santella compare]
Sac. G. Luigi Orione,
dei Figli della Div. Provv.za
[e segue] :
P. S.: Prego Don Santella di leggere ai Chierici della Casa
"Don Gaspare Goggi" di Montebello questa lettera,
scritta al Maestro dei Novizî, perché anche i Chierici
di Montebello vi si uniformino.
E benedico nel Signore.
Aff.mo
Sac. G. Luigi Orione dei Figli della Div. Provv
. Al Rev.do
Don Santella - Superiore del Seminario «Don Gaspare Goggi»
di Montebello - Pavese
[nell'altra copia dattiloscritta, segue] :
P.S. Prego di leggere, a Comunità riunita, la presente, e conservarla in Archivio
Al M. Rev.do
Don Giulio Cremaschi, Maestro dei Novizî
e Superiore della Moffa - a Bandito di Bra