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+ Messina, il 29 / VI - [1]911
ore 9½
Carissimo Don Adaglio,
1/ Ricevo ora il vostro espresso, mentre dubitavo che già foste partito
tanto che la lettera che avevo fatto a questo giovane la indirizzai al Cappellano di S. Anna
nel pensiero che già foste a Casa.
2/
Avete quindi con la presente tre mie lettera
della delle quali
questa è l'ultima
scritta in ordine di tempo -
3/ Va bene, la vestizione di Salvatore si faccia il giorno della visitazione
di Maria SS. Sono lietissimo.
4/ Intanto egli e questo giovane vadano su alla Colonia,
e per Salvatore fate determinare l'ora che dovrà andare domenica da Lafontaine
[La Fontaine] con tutti gli abiti, cappello e cappetta compresi -
5/ Va benissimo come avete detto a Vagnozzi
6/ Va benissimo l'affitto all'Impero Romano
7/ Il dirvi di curarvi la salute anche finché rimanete a Roma è affetto di padre
nel Signore e niente affatto ironia ché sarebbe una crudeltà.
Vuol dire che vi si dice di curarvi, cioè date le vostre dolorose necessità
e il fatto sopravvenuto di D. Risi, vi raccomandava e raccomando con cuore di curarvi,
intendendo dire di usarvi pure tutti i riguardi nel cibo e di vedere di non frustarvi troppo
nella salute né angosciarvi nello spirito e nel morale, -
poiché voi non potete immaginare quanto sincero affetto io e tutti vi portiamo
8/ E al caso, se partite e vedete che c'è pericolo che la udienza dal S. Padre
non riesca bene, meglio non andarci
9/ Vi unisco una lettera che darete a quel Signore di circa 40 anni,
che verrà a prenderla per potersi con essa presentare alla Colonia quale insegnate -
È un amico di P. Giuseppe abita a Roma ma è veneto -
Vi saluto e benedico carissimamente in Domino: Laeto animo esto!
Aff.mo in G. C. e Maria SS.
Sac Luigi Orione d. D. P.