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[Al Molto Rev.do Don Giuseppe Adaglio
Direttore Istituto San Filippo
Via Alba, n. 5 Quartiere Appio Roma]
Anime e Anime !
Tortona, il 7 / 1 - [1]918
Caro Don Adaglio,
Riceviamo oggi la tua lettera del 4 Gennajo. Rispondo brevemente, abbi pazienza.
1/ Il ragazzo di anni 12 mandalo a Cassano, come dici Ah se lo avessimo saputo!
L'altro jeri abbiamo mandato giù Bonomi che passò a Roma jeri,
e avrebbe potuto accompagnarlo.
2/ Quanto a Pavesi, ho parlato con suo padre, che fu qui da me.
Qui è bene che non venga per più motivi.
Quanto alle ripetizioni e ai libri, va adagissimo a fare spese,
che oggi la sua famiglia non si è obbligata a nulla.
Chiamalo, digli di studiare e di stare bravo e cerca di ajutarlo,
e che oramai se non si può più, se non si può proprio più farlo continuare al Seminario,
veda di prepararsi, per ora, da sé, - poi verrò io a Roma, perché non posso più tardare tanto
3/ E a te chi rimane di assistenti?
4/ Arlotta è giunto: non è ancora a posto, ma oggi gli parlerò, e vedremo.
Non ci fu ancora tempo da respirare.
5/
Per tuo fratello Mario scrivo alla Bonomelli di Milad
Milano,
dove sono conosciuto, e poi ti risponderò.
E ora finirò, ma non lo devo senza una parola di conforto nel Signore.
Tu nella tua posizione e lavoro sento che avrai bisogno di questa parola di conforto,
tanto più che, anche per indole, sei un po' portato allo sconforto.
Dunque senti, o mio caro figliuolo in Gesù Cristo, cerca di spendere per il Signore
tutti i momenti della tua vita meglio che puoi,
ma senza affannarti e senza inquietarti, poi lascia fare al Signore.
Mettiamo in Lui ogni nostra pena e debolezza:
alle anime che in Lui si affidano tutto finisce in bene.
E dove noi non arriviamo: dove noi non possiamo più, comincia Lui, il Signore!
Noi siamo nelle mani della Provvidenza.
Va avanti con amore non solo con le anime, ma con te stesso:
l'amore di Dio può sulle Anime più, non dico, del rigore,
ma della forza stessa della ragione.
Non vivere di timore di mancare ai tuoi doveri e agli impegni che abbiamo, te ne prego;
ma fa con dolcezza quello che puoi ilaremente in Domino: fa così! fa così!
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Vivi di fame e di sete di anime ma di una fame non arrabbiata,
ma dolce, ma dolce, ma dolce.
Dico così perché molti scambiano un certo zelo per la carità di Nostro Signore,
ma non tutto lo zelo è carità di Gesù e amore dolce alle anime.
Vivi una vita povera interiormente, ma ti supplico di nutrirti per la carità delle anime
Abbi pazienza con tutti, ma specialmente con te stesso, e con me,
che sono il tuo tormento in Domino, ma che ti amo tanto in Gesù Cristo.
Quando vengo a Roma vedo nella campagna romana qua e là degli abbeveratoi
dove vanno a bere non pur gli uomini della campagna,
ma i bufali i buoi, gli uccelli e forse fin le biscie.
Noi dobbiamo essere come gli abbeveratoi,
con gran pazienza e carità e soavità e serenità di anima e di volto.
E in questa dolce carità ti abbraccio in Gesù Cristo e Maria SS. e vi benedico tutti. -
Tuo aff.mo
Sac. Orione