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[Espresso

Al M. Rev.do D. Giuseppe Adaglio

Via Alba, n 5  Quartiere Appio  Roma]


 +       Reggio Calabria,  26 luglio [191]9

        [Ist. S. Prospero]


 Caro Don Adaglio,


 Se Don Curetti è lì da te, gli comunichi subito subito la qui unita lettera

 Io fui già anche [a] Noto, e domani sera, domenica 27, speravo ripartire per Roma.

Ma non potrò più: tu leggi la lettera che scrivo a Don Curetti, e comprenderai tutto

senza ripetermi, ché non ho tempo.

 Facilmente dunque ripasserò da Cassano; ma devo aspettare qui notizie del malato

e se è giunto colà Don Pedrini, come a questi avevo scritto,

pregandolo di stare lui a Cassano durante l'assenza di Curetti -

 Ma è grave ora che colà ci sia Fabi, uno dei tre ragazzi andativi da Roma in febbrajo

e non orfano, malato grave E se morisse? Là ora non c'è nessuno!

 Come mai D. Curetti non sentì che doveva resta lasciare Cassano il meno possibile

e attendere D. Pedrini?

 Se D. Curetti fosse a S. Anna o alla Colonia, avvertilo subito, per favore.

Egli continui pure suo viaggio con i suoi; lo terrò al corrente a Bra.

Io vedo che sarà bene ritorni io a Cassano.

 Avverti Don Risi che con quel prete che martedì 29 corr. verrà da Fabbrica di Roma

con i due ragazzi, i patti li faccia lui, tirando più che può e facendo chiara dichiarazione

che essi vengono per farsi della Congregazione.

Quanto al posto dove mandarli, lo determinerò dopo.

 Veda bene che classe hanno fatto, che possano fare Iª Ginn.le,

e che paghino quanto più possono e pel maggior tempo possibile di prova.

Vedi di prevenirlo subito Don Risi che io non posso potrò giungere e che faccia tutto lui.

 Partendo di qui vi avvertirò, per qualunque evenienza.

 Confortami Curetti che, certo, sarà sossopra pel suo Malato -

 Saluti ai Sacerdoti della Casa

 E Don Martinotti come sta?

 Aff.mo in G. Cr. e Maria SS.


         Sac. Orione  d D Pr.