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 +       Tortona, 20 26 Febbraio 9 1920

 Caro Don Adaglio,


 Scrivo a te, perché suppongo che Don Sterpi sia a S. Severino.

 Per Don Pedrini, mi dispiace, ma non è possibile dargli quello stanzone che desidera,

e neanche la camera che è presso e a lato di quella del Signor Giovanni.

La cameretta vicino al Signor Giovanni à già una destinazione, e così il camerone largo.

 Se egli insistesse proprio di venir via da quella magnifica stanza che ora é ha

nell'antica casa; voglia prendere una camera come gli altri Sacerdoti della Congregazione;

poi, quando il Signore ci ajuterà a fabbricare, vedrò di accomodarlo meglio.

Ora voglia avere pazienza e accontentarsi di quanto la DIVINA PROVVIDENZA dà,

e la benedica con noi la SANTA PROVVIDENZA del Signore.

Avessimo tanto posto in Paradiso!

 Ma vorrei pregare il Don Cesare di fermarsi dove è, e di portare la croce anche

dei suoi vicini: quella che à è la più bella camera che noi avessimo, e se colà à una croce,

di qui ne avrà forse un'altra più pesante: prego che stia dove già si trova.

 Prego che su questo riguardo non mi si scriva più: diamo il breve tempo di vita

ad altro più necessario. Tanti saluti e conforti nel Signore.

 Tuo affezionatissimo in CRISTO e MARIA SANTISSIMA


         Sac. Orione della Div. Provv.za