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[Al M. Rev.do Sig.r Don Giuseppe Adaglio
Direttore Istituto San Filippo Via Appia n. 126
Roma]
Anime e Anime
[Tortona,] 25 febbrajo 1920
Mio caro Don Adaglio,
Mando il Rossi Bernardo, perché faccia da sacrista e attenda ad ogni altro lavoro
di codesta Casa.
Tu già lo conoscerai, ma aggiungo di lui qualche notizia,
perché questa mia desidero sia letta a tavola ai Sacerdoti riuniti che sono costà,
e il Rossi sa di questa lettera.
Il
Rossi ritorna ora dal
soldato, ed ha fatto ora a Bra gli Esercizî
Spir.li
Ha 23 anni e venne da noi nel 1913. Fece il probandato, e poi fu posto in libreria
e, dopo, andò a servire la Congregazione a Monte Spineto, e di là partì per la guerra.
È molto volonteroso. È figlio unico, e appartiene a famiglia che non è ricca,
ma va avanti comoda, lavorando sul suo.
Venne a noi per farsi Sacerdote, ed ora lo mando a Roma,
perché vedo che c'è bisogno di uno adatto alla Chiesa di Ognissanti che sia dei nostri,
e ho trovato in lui spirito di prontezza e di sacrificio.
Intendo per altro che questo tempo che passerà presso di voi
gli sia computato quasi come noviziato, e spero si diporterà bene e da vero religioso.
Desidero che sia ajutato molto nello spirito,
e che sia trattato non come nelle case secolari si trattano i servi,
ma come i padri trattano i loro figli, cioè con carità fraterna e religiosa.
Prego anche che si tengano bene aperti gli occhi di tutti sopra di lui,
avvertendolo quando sbaglia, e correggendolo in Gesù Cristo,
e riferendone a me e al Superiore della Casa,
perché bisognerà poi decidere per i suoi santi voti,
e la
responsabilità è e
mia ma anche di tutti i Sacerdoti nella cui Casa si trova.
Faccia la Meditazione e le pratiche della vita comune con voi, -
e non dubito che avrà da voi ogni buon esempio.
State attenti nel parlare.
Quanto al vitto, desidero che Saroli, o chi per lui, e questo giovane Rossi
mangino vicino, e abbiano, possibilmente, il vitto stesso dei Sacerdoti,
dato che sono Religiosi, e di tale età da essere uomini:
hanno bisogno di sostentamento per lavorare.
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Sopra tutto, o miei cari fratelli Sacerdoti, vediamo di fare del bene a questi fratelli,
usando modi pieni di affetto in G. Cr. e di carità, dando ogni buon esempio
e curandoci della loro anima e profitto spirituale;
non lasciandoci mai portare da passione né trattandoli mai dall'alto in basso,
come si fa nel mondo.
E pregate per me -
Vostro aff.mo in G. Cr. e Maria SS.
Sac. Orione della D. Pr.
P. S. Ho provvisto anche per S. Anna mandando un brav'uomo di 50 anni,
che farà anche la cucina.