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[Al M. Rev.do Don Giuseppe Adaglio

Via Appia Nuova, 126  Roma]


 +        Tortona, il 21 / 9 - [1]920

         Anime e Anime !


 Caro D. Adaglio,


 1/ Ricevo la tua col telegr. di P. Tormene.

Ne soffro tanto di questo lutto! Sia fatta la volontà di Dio!

 2/ Vedi? presto presto moriremo anche noi.

 3/ Dovevo essere a Roma almeno da una settimana,

ma non mi fu possibile proprio proprio, caro D. Adaglio. Verrò appena appena potrò.

 4/ Non posso più lavorare come vorrei e verrei a darti del disturbo, e non altro,

perché è da un po' di tempo che non mi va bene:

ho sempre molta stanchezza e dei dolori e da qualche giorno un po' di febbre.

 5/ Non so se sei tu o D. Risi che m'ha scritto che la tomba è preparata:

sono contento. Mi hai detto che ci manca solo l'iscrizione: fateci mettere così:

Qui riposano in Xsto I Figli della Divina -

Pregate pace in Xsto ai Figli della Div. Provv.za.

 6/ Quanto alle Scuole esse si aprono certamente, -

non si era deciso a Villa Soranzo che si facesse anche la spesa occorrente?

 Ti mando i foglietti da distribuire, per la reclam.

 Quanto alle aule, si capisce che, non potendosi andare a Via Alba,

si adoprano adoprino quelle delle quali s'è già discusso tanto

come se si avesse dovuto piantarvi una Università.

Anche tu vedi che non ce n'è altre, epperò resta inutile stare lì a discuterci ancora

 Per la licenza dal Provveditore o Ispettore c'è tempo; intanto fai rilasciare

A/ una  fede medica che i locali sono sani;

B/ un certificato della loro cubicità da un Ingegnere.

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 Io scriverò ai Cavanis che mi mandino i Diplomi da unire alla Domanda.

 Quanto al cortile, all'acqua, ai cessi, è cosa che ci puoi pensare tu,

come era già stabilito

 Per i banchi e arredamento questo sì che urge vedere con Don Risi al Vicariato,

se che delle pratiche egli ne ha fatte, -non ne so il risultato;

ma non c'è da perdere tempo, come non c'è da morire in un bicchiere d'acqua.

 A me pareva che qualche cosa avreste già dovuto fare, -

tuttavia c'è ancora tempo, se si fa subito e se si fa sul serio.

Se do Non ho messo nulla quanto a pagamento;

ma, se dovremo acquistare banchi e arredamento allora bisognerà

mettere una tassa d'iscrizione alta, e non 5 lire come fanno i Cavanis a Venezia.

 Io ho creduto nelle dopo le riunioni di Venezia

di avere deciso l'apertura delle Scuole a Roma!

 Voglio credere che tutto si potrà ancora fare, e bene.

 Certo, caro Don Adaglio, non potrei né mandare Don Sterpi né venire io

a legarmi costà per quanto riguarda la sistemazione del cortile, dell'acqua dei cessi,

dei banchi e dell'arredamento - Sono cose che mi pare dovreste fare voi altri,

altrimenti si finisce che ci si farà perdere un tempo divenuto ora preziosissimo

in cose di secondaria importanza, e molti altri interessi più gravi resteranno arenati

con grave danno dell'Istituzione.

 Cominciate le iscrizioni subito anche voi.

Non potrebbe questo lavoro farlo quell'uomo dalla barba bianca?

 Vedete che c'è in Congregazione il difetto di troppo accentrare:

quello che possono fare altri, fatelo fare.

 Abbi un po' pazienza, caro Don Adaglio, se nello scrivere ti avessi offeso:

non badare alla forma ma credi che nel cuore c'è, per divina grazia, molta ammirazione

per la vita e i sacrificî che fai, e prego il Signore di assisterti e ricompensarti.

 Questa mia passala pure a Don Risi, perché ti ajuti, e ti ajuti col Vicariato.

Molto dovete fare e ottenere dal Vicariato.

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 Vedete che l'ingresso per i nostri orfani come per gli esterni sia non dal portone,

altrimenti avrete sempre una Casa che una persona un po' pulita non ci verrà!

Fate come vi dico, e fate una cosa pulita;

io, in verità, ritenevo che almeno questo lavoro lo avrei trovato fatto, ma coraggio!

c'è tempo: fate però una cosa non da pitocchi, ma che si presenti bene,

e ciò per fare oggi del bene.

 Saluto, conforto e benedico in G. Cr. e Maria SS.

 Tuo Aff.mo


         Sac. Orione  d D. P.


 Ti mando, a parte, i foglietti per le Scuole