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Tort. il 1 Febbr. 1921
Caro D. Adaglio,
ricevo la tua del 31 Genn.
1/ Sono contento che hai condotti a S. Severino i dieci orfani.
2/ Dimmi che arti ci sono, al più presto scrivimilo, anche per cartolina,
e se ci sono ancora posti in Istituto e se potessero essere accettati altri due o tre
che vorrei apprendessero la meccanica.
3/ Io pensavo che, liberata la Casa di via Alba,
forse era conveniente portare ancora colà i ragazzi - dormitorî e scuole,
per non avere sempre ingombra e sporca la Casa nuova -
e sopra tutto perché la Michel non ritorna per ora dal Brasile
e senza la sua presenza le Suore che possono fare e decidere?
Non avevamo più volte deplorato di aver affittato,
e così di esserci messi noi con i ragazzi nostri fuori di Casa?
Può darsi che io abbia capito male, ma mi pareva che il pensiero fosse questo:
di tenere cioè colà i ragazzi, - a parte - finché noi non possiamo fabbricare un locale
adatto per essi o finché la Michel ce lo lascia, ed aprire là tutte le scuole Elementari.
Io quindi, prima di parlarne a Mgr Capra
desidero sentire chiaramente il tuo sentimento.
Certo che mi rincrescerebbe che requisissero la Casa;
ma ce lo saremmo andati a cercare da noi, levando di là i dormitorî. Non ti pare?
Vedi un po' di parlarne in Casa con gli altri, e di non lasciarvi requisire quella Casa, -
perché non si può, dopo tutto, dire alla Michel: o l'occupate e ve la requisiscono.
Essa è lontana e si è pienamente fidata di noi.
Mi raccomando.
Sono contento dell'aggiustamento dei Bongaglini
Per la causa di quel Monsignore, vedi di interessarne il Cav.r Possenti.
Egli conoscerà qualcuno.
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Quanto al toglierti da Roma, per ora resta e vedi di sistemare intanto bene ogni cosa,
e poi ci vediamo presto, spero -
Saluto, conforto e benedico.
Tuo in G. C.
Sac. Orione