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 +        Anime e Anime !

         da Reggio Calabria il 6 Marzo 1923


 Caro mio Don Adaglio,


 Mi fu mandata qui la tua lettera con la notizia dolorosa della tua malattia.

Ho fatto pregare per te, e ne ho scritto anche a Don Sterpi,

perché qui e da per tutto pregassero.

 Ti ho anche scritto, ma, dovendo partire per Prunella,

oggi ritrovo che la lettera è ancora qui tra dei giornali.

 Spero che starai meglio, e che si tratterà davvero di febbre malarica e nulla più,

tuttavia scrivimi subito subito. Puoi indirizzare a Tortona, perché partirò di qui domani

o dopo, e a Roma non mi tratterrò che pochi giorni.

 Non avendo in questo frattempo ricevuto più nessuna notizia

penso che nessuna nuova, buona nuova, e mi conforto così, ma è un conforto magro,

perché e la malattia e la lontananza crescono i timori.

Anche a Messina e a Tropea, dove sono stato, si prega e si fanno voti per la tua guarigione.

 Se fossi un uccello, sarei già lì dal momento che ti ho saputo malato - Pazienza!

 Eh! caro mio Don Adaglio, dobbiamo sempre più persuaderci

che col mezzo delle tribolazioni e delle infermità Dio vuole staccarci sempre più

dalle cose ingannevoli di questo mondo e farci del tutto suoi!

 Se ancora questa mia ti trovasse malato,

non rattristarti se non puoi lavorare come vorresti, ma colla rassegnazione e colla pazienza

vedi di acquistarti quel merito che non t'è dato raccogliere colla fatica.

Il merito guadagnato così è sovente più prezioso e anche più sicuro,

perché ci mantiene nell'umiltà e nella fede.

 Non so se ora hai potuto parlare col Patriarca,

ma quello che ora preme è che la Madonna ti guarisca.

 Io parto piuttosto contento dalla Calabria e dalla Sicilia.

Il nuovo Arcivescovo di Messina, che era già tanto nostro amico,

e anzi un penitente della nostra Chiesa quando ero ancora a Messina

e Lui era Vescovo alle Isole Lipari, anche ora ci dimostra tanta paterna benevolenza.

E Deo gratias!

 Ho veduto anche Mgr Albera, il quale, poveretto,

ebbe molti dispiaceri in questi ultimi mesi.

Gli altri nostri di qui poi stanno bene, e con tutti ho pregato per te

e per gli altri nostri due che sono con te.

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 Questo Istituto San Prospero è ora molto fiorente, come non fu mai, -

qui vi sono Don Marabotto e Don Nunzio, e da 6 mesi, vi è anche Don Gemelli,

il quale però nelle feste, va ad ajutare a Messina.

 A Prunella ho dato l'abito a 4 nostri Chierici,

e vi è un gruppo di probandi che dà buone speranze. Che la SS. Vergine li conservi!

 Ricevi i saluti e gli abbracci fraterni di tutti!

Tutti ti stiamo vicino in ispirito quasi ad assisterti e ad affrettare la tua guarigione.

 Ti benedico con fra Giuseppe e Gismondi.

 Preghiamo che Dio ci conforti sempre!

 Tuo in G. Cr.


         Sac. Orione  d D Pr.