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[Raccomandata
Al Molto Rev.do Signore
Il Signor Don Giuseppe Adaglio
Stazione di Artuf
(Giaffa) per Rafat Palestina]
+ Anime e Anime !
Tortona, il dì 7 Maggio 1923
Caro Don Adaglio,
La grazia di N. Signore sia sempre con noi!
Non ti ho scritto perché fui sempre in giro sino ad oggi: sono qua giunto stamattina.
Sento con dolore che tu sei ricaduto nelle febbri e Gismondi anche:
mi fa tanto e tanto pena. Evidentemente sarà mal aria, o che altro può essere?
Aspetto altre tue sollecite notizie. Noi ora viviamo in trepidazione per le vostre malattie.
Sono contento che fra Giuseppe si sia messo un po' meglio.
Tu
ajutalo com
sempre come ajuteresti un tuo vero
fratello
e più ancora poiché i vincoli della fraterna carità sono più che quelli del sangue,
e tu, oltre a fratello sii il loro padre nelle vie e nella vita dello spirito,
poiché tale è l'ufficio tuo di Sacerdote di Gesù Cr.
Io prego per fra Giuseppe e prego per la vostra guarigione e salute.
Anzi ho deciso di mettere alcune Suore cieche a pregare per la vostra salute,
se questo piace a N. Signore.
Io spero che Gesù Signore Nostro ci esaudirà, ma, comunque, non ci perdiamo d'animo,
caro mio D. Adaglio, «e, se il nostro uomo esterno (il nostro corpo) va in isfacelo,
il nostro uomo interiore pur si rinnovi di giorno in giorno.
La nostra momentanea leggera afflizione ci prepara un sempre più immenso,
incalcolabile peso di gloria,
intanto che noi miriamo non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono,
poiché
quelle che non si
vedono non sono che per un tempo,
mentre quelle che non si vedono sono eterne».
Così l'Apostolo confortava i Corinti (2.IV) nelle loro infermità.
Oggi parte da Venezia la risposta a Sua Eccellenza Rev.ma il Patriarca.
Ti mando copia di essa, esattamente conforme.
Come vedrai, ti unisco pure copia della lettera del Patriarca stesso,
così potrai valutare bene tutto. Noi mettiamo le cose ben chiare e ferme.
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Qui L.100 al mese noi le diamo ai nostri orfani quando cominciano a lavorare,
oltre mantenerli, e dare abiti, pulizia di biancheria.
Ragazzi sia di campagna che di officina, quando poi hanno 14 o 15 anni,
prendono già molto di più.
Anche i nostri meccanici, tipografi, falegnami hanno di più, fin dalla prima paga,
data la svalutazione della carta-moneta italiana e il carovita;
tuttavia, come dal complesso della risposta, vedrai,
noi accettiamo di tenere lì degli uomini a lavorare con la tenue retribuzione di 1200 all'anno,
ciò che non basta qui ora a mantenere un ragazzo, anche abbia meno di 10 anni.
Non dico poi a vestirlo, a scarparlo e pulirlo.
Spero
che Mgr Patriarca troverà giuste
giusta e molto discreta
la risposta di Don Sterpi.
È inutile che ti dica che noi siamo andati fin dove si poté concedere,
ma, se Egli non accettasse, non potremmo restare.
Vedi che si è richiamato alla sua primitiva ed esplicita promessa
per quello che riguarda la nostra stabilità in Palestina.
Fu una promessa fatta non solo a voce,
ma ritengo di avere ancora in Archivio qualche sua lettera,
che non ho avuto tempo a cercare, perché giunto stamattina.
Ricorderai però anche tu che io sempre ti ho detto
che il Patriarca mi aveva assicurato su quel punto.
Promissio boni vivi est obligatio. Mi fa molta impressione che Sua Eccellenza venga meno
alla condizione essenziale da me posta fin dal principio e da lui esplicitamente accettata.
La lettera a Sua Eccellenza vedrai che è molto rispettosa e deferentissima,
ma non lascia di non essere esplicita e definitiva.
Egli è così pieno di intelligenza da comprendere che noi saremmo, nostro malgrado,
posti nella spiacevole necessità di ritirarci, se non le accettasse e mantenesse ex corde,
anzi
ora dovremo esigere una nuova sua accettazione per iscritto
e .
E questo avverrebbe nel modo più silenzioso e rispettoso, ma subito. Ciò per tua norma.
Questa mia è riservata a te.
Vedi se hai dato via mie lettere, mentre eri malato all'ospedale, di recuperarle subito.
Esse sono dirette a te, per tua buona regola, non desidero siano lette da altri.
Devo finire per andare a Genova, dove c'è una persona che deve farsi un'operazione
e prima desidera vedermi.
Forse mentre ti giunge questa mia, giungerà pure al Patriarca quella di D. Sterpi.
Vedi di sapere qualche cosa, e poi tienimi informato.
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Io ritardo di alcuni mesi la mia andata in America, -
andrò dopo gli Esercizî, in Settembre. Così sarà definita anche la vostra posizione.
Non mi pare di avere rimorsi per essa. Se ho sbagliato, fu di essermi fidato troppo,
perché ho sempre creduto che la parola di un Vescovo bastasse,
e il mio amore alla S. Chiesa, al Papa e ai Vescovi
sento che è grande e forte come la mia vita, anzi sento che è la mia vita,
perché è l'amore di Gesù Cristo e a Gesù Cristo stesso.
Confesso che poi si resta male, ma mi è più caro aver sbagliato per eccesso di fiducia
e di devozione che per difetto.
Dio lo sa, ed Egli ci penserà, e ce ne pagherà.
Non è vano Mai il lavoro fatto per la Chiesa, l'amore dato alla Chiesa ed ai Vescovi:
la fede data alla parola dei Vescovi! Anche quando questi umanamente vengono meno
Iddio ci pagherà diversamente, e da Dio, poiché fede, amore e vita l'abbiamo data
- per la sua grazia - come fosse per Lui e a Lui!
Siamo figli e dobbiamo avere sempre un manto di amore dolcissimo e riverente
e
filiale da ricoprire i difetti verso
dei Padri della nostra Fede e delle nostre Anime.
Se anche in essi scorgiamo qualche difetto e manchevolezza,
ricordiamo che pur essi sono uomini: omnes fragiles sumus,
dice l'Imitazione di Cristo, «ma pensa che nessuno è più fragile di te»
aggiunge subito il pio Autore. E bene, e molto saviamente e cristianamente disse.
E tanto più trattandosi di Vescovi.
E non ne parliamo mai, eccetto che bene e per infondere in tutti
e nei nostri specialmente, grande rispetto e venerazione per Essi. -
Questo scrivo a te che sei de' più anziani della Congregazione,
e pel buono spirito nostro e di essa.
Confortami codesti cari nostri fratelli e di' loro che li benedico tanto
Pur troppo non ho ancora potuto rispondere alle loro lettere per Pasqua,
ma vogliano compatirmi, scriverò.
Ora sono tornato a casa che non posso stare ritto per il male di reni,
e starei coricato tutto il giorno.
Preghino per me
Di' loro che in questo mese li raccomanderò tanto tanto alla Madonna SS.
Per tutte le Case facciamo il mese di Maria che è una consolazione,
sia per le Comunioni che per il fervore nelle pratiche di pietà.
Ho dovuto allontanare parecchi Chierici, che non mi parevano di buono spirito
e solo sfruttatori ma la Madonna ci manda buone vocazioni.
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Jeri sarà giunto in Argentina il nostro Don Giuseppe Dutto,
ottimo elemento in ajuto a D. Zanocchi
Don Gemelli, Don Manca e due altri non Sacerdoti partiranno in questo mese,
due pel Brasile e due per l'Argentina.
Per la SS. Trinità avremo alcuni da Ordinarsi in Sacris e dei Minoristi
Sto facendo una forte potatura, ma la Madonna ci manda elementi migliori
e più dati alla pietà e al sacrificio.
È inutile; in nessun altro tempo come in questi suoi inizî
la nostra Congregazione ha bisogno di giovani e di religiosi di sacrificio.
Anche a te, mio caro Don Adaglio, non rincrescano i sacrificî
che, con la grazia del Signore hai fatto o devi fare,
poiché questo spirito di sacrificarci per l'amore di Dio e delle anime,
e poi magari vedere o che non si conclude agli occhi degli uomini,
o
che non si hanno quei risultati, o che
anche anche che tutto va in fumo,
non ci deve turbare né fermare nella via di Dio.
Se il Signore ha stabilito e ci ha chiamati a fare qualche cosa per Lui,
dobbiamo ben capire che dobbiamo cominciare coi sacrificî, e col morire a noi stessi
come il seme che cade in terra, e che se non muore non germoglia,
siccome dice il S. Vangelo.
Anche il caro Servo di Dio D. Guanella usava dire che si va innanzi
(innanzi avanti a Dio) con cinque F: Fede - fame - freddo, fastidî e fumo!
Davanti agli uomini poi, magari, tutto va in fumo, ma non così allo sguardo di Dio,
che vede tutto, pesa tutto, tiene conto e ci pagherà di tutto.
Se non di qui, certo di là, in Paradiso:
di qui patire ed essere umiliati con Gesù Cristo, e poi il Paradiso pure con Gesù Cristo
e con la Madonna SS. Madre nostra!
Abbraccio in ispirito di carità di padre e di fratello te e fra Giuseppe e Gismondi,
e vi amo molto nel Signore, e penso a Voi ogni giorno
e prego per voi ogni giorno, cari miei figliuoli!
E Voi pregate per questo peccatore e padre vostro in G. Cr.
Aff.mo
Sac. Orione d P