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[Raccomandata
Al Molto Rev.do Don Giuseppe Adaglio
Stazione di Artuf Per Rafat
(Giaffa di Palestina ) Palestina]
+ Anime e Anime!
Tortona, il 1 Aprile 1925
Caro D. Adaglio,
la grazia, la pace e tutti i conforti di Nostro Signore siano con te e con tutti voi !
Ti ho scritto solo jeri, e poi dovevo partire per Modena e Cortona,
ma venni chiamato a Voghera presso il letto di Don Innocenzo Zanalda,
Parroco di S. Maria Versa, che si trova all'Ospedale, gravissimo e già sacramentato .
E così ho ricevuto la tua lettera del 18 marzo e anche la lettera che il 24 Marzo
D. Gatti mi scrisse da Giaffa. Glie lo dirai, e me lo ringrazi .
Anche a Lui ho scritto jeri includendola nelle tua .
Passo dunque a rispondere subito alla tua per me tanto dolorosa lettera .
Vedi, caro D. Adaglio, che proprio ti sbagli . Nello scriverti, dopo che io vidi
i tuoi due fratelli, ma non avevo affatto nessuna, nessunissima intenzione
di quelle che mi pare tu supponga. Ma neanche m'era passato lontanamente per la testa
che tu ti fossi voluto insinuare presso la famiglia per farti richiamare .
Io ho molta stima e fiducia di te più che non credi; e se, scrivendo, uso qualche forma rude o forte, non è affatto mancanza né di affetto né di fiducia, ma è anzi
fiducia e affetto nel Signore .
Non ricordo come posso essermi espresso; ma certo che nel mio animo non c'è mai,
ma mai stato alcun pensiero o dubbio di quel genere. E mi fa pena la tua pena,
e Dio solo sa che farei per cambiarti i sentimenti a questo riguardo,
proprio perché sono contro alla verità .
E di questo credimi e basta, e sta' sereno e tranquillo .
Io penso che venga anche dal tuo stato fisico l’essere portato a vedere fosco,
e a non esser mai un po' di buon animo quando mi scrivi .
Per carità, age contra a questo spirito che ti attrista, e ti fa veder nero
con qualche o troppa facilità, perché molto nuocerebbe alla tua anima
e ti impedirà molto bene .
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Quanto alla parte di tua lettera ove discorri della fiducia. Pazienza!
Sia fatta la volontà di Dio sopra di me, e sia sempre benedetto il Signore
sive per bonam che per malam famam .
La vita è si breve, che, oramai, non vale - anche per questo, - la pena di perder tempo a difenderci . Domani saremo morti, e si vedranno molte cose che ora sono inspiegabili.
Non mi lamento di nessuno e prego per tutti. Per quanto posso esser stato
a te o ad altri causa di scandalo o di male esempio, il Signore mi vede, sa la mia miseria,
sa il dolore che ne porto, e che porto per sua misericordia, per i miei
e per i vostri mancamenti: per i peccati miei specialmente verso di Lui e verso di voi .
Su parecchi miei atteggiamenti so di poter dire che verrà giorno e sarò giudicato meno severamente, e parecchi piangeranno del modo come si sono lasciati trascorrere
a trattarmi. Ma io rinunzio a qualunque giustificazione su questa terra,
anche dopo la mia morte: mi basta il Signore e la Madonna, e solo ho un desiderio:
di ritrovarci poi tutti tra le braccia della Madonna.
Et etiam de hoc satis, una volta per sempre.
Ed ora veniamo alla tua malattia che è quanto più mi preme.
Venendo Don Gemelli, o tu ti curi e ti puoi curare in Palestina, o vieni a curarti in Italia .
Questa è la mia volontà. E anche potendoti curare costì, se preferisci venire in Italia
anche per acquistare il Giubileo e vederci, sappi che incontri il mio pieno desiderio
e il desiderio di tutti, e vieni senz'altro .
Io ti giuro che questo non dico ne scrivo per quello che tu puoi avere scritto;
ma per quello che mi grida il cuore, E già ti avrei fatto venire, anche indipendentemente dalla malattia, per poterti meglio sentire e provvedere, ma io mi sono trovato,
per molto tempo, in una penosissima posizione di non poter agire e di non poter parlare.
Ma ero tranquillo però di voi altri perché c'eri te.
Ora mando tutto un personale nuovo: tu hai carta bianca, o ti puoi mettere con i nuovi se resti, e al Rafat o a Cafarnao, dove più ti piace. Se tu, invece, vieni a curarti qui,
mi dirai se devo mandare un altro Sacerdote oltre Don Gemelli,
e la Divina Provvidenza non mi abbandonerà.
Però bisognerebbe che avessi già concordato con Schiaparelli per Cafarnao
per non avere poi due preti al Rafat, dove non sono necessarî.
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Io quando ti ho proposto la Palestina ho realmente creduto di mandarti in Missione;
e mi pareva e mi pare che la prima terra da salvare fosse la Terra Santa,
per cui la cristianità fece tanto, e che, come il Papa mi disse, è ora tanto minacciata.
Finisco per spedire .
Io prego e pregherò Iddio in questi giorni e sempre per te.
Metti il tuo animo addolorato nel Cuore di Gesù Crocifisso, ed Egli ti consolerà.
Porta con pazienza la tua croce e non la buttare: non voltarti indietro
dopo aver messo mano all'aratro, e un giorno mi benedirai. Dammi ascolto ancora,
ché io ti posso dire di essere l'amico e il padre sincero dell'anima tua e del tuo vero bene. Confida nel Signore: prega e patisci per l'amore di Dio: Egli ti pagherà di tutto.
Ti abbraccio spiritualmente in osculo Cristi e nella Santa Madonna.
Tuo aff.mo
Sac. Orione d. D. P.
Tanti saluti a Don Gatti. E buona Pasqua a tutti!
Coraggio e avanti nel Signore .