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[Al Molto Reverendo
Signor Don Giuseppe Adaglio
Stazione di Artuf per Rafat
Giaffa di Palestina (Palestina)]
+ Anime e Anime!
Tortona, il I Maggio 1925
Caro Don Adaglio,
la grazia e la pace di Nostro Signore Gesù Cristo siano sempre con noi!
A quest'ora saranno giunti, e spero sani e salvi, Don Gemelli e i tre suoi Compagni.
Confido che il loro arrivo avrà portato a te, a fra Giuseppe e a Gismondi
un po' di conforto fraterno, - e ho fiducia che potranno fare bene religiosamente
e come capacità di lavoro.
Qui li abbiamo accompagnati con le nostre preghiere, e stiamo aspettando
loro notizie. Sarei contento se scrivessero, ringraziando, non solo all'On,le Senatore
E. Schiaparelli Via Accademia delle Scienze, 4 Museo di Antichità- Torino;
non solo all'Ufficio della Italica Gens, a Via Venezia, Roma; ma anche a Sua Eccell. Rev.ma il Principe Mg.r Ugo Boncompagni, via della Scrofa, 39, Roma.
- Egli si è adoprato (come forse ti avranno detto) come nessuno avrebbe saputo
e potuto fare per ottenere il Passaporto di Pio, in sostituzione di Pasqualone.
E fece tutto in un giorno, anzi in mezza giornata, si può dire.
In questi giorni ho ricevuto, quasi contemporaneamente, tre lettere da Don Gatti,
tutte da Gerusalemme. L'ultima è del 17 Aprile.
In essa mentre mi comunica che parte per Rodi (e, infatti, ebbi già da Rodi un suo telegr. che m'avverte che il Prefetto Apostolico di colà è partito per l'Italia),
mi dà pure la buona notizia che tu e fra Giuseppe verrete a curarvi in Italia.
Ora questa mia lettera ha per iscopo principale di manifestarvi la mia soddisfazione per la vostra venuta, poiché nulla più desidero che di sapervi in grazia del Signore,
e in condizione di poter fare del bene, se questo, (come é a supporsi ) piace al Signore. Venite che vi aspetto .
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Avevo già scritto a Gismondi (nella lettera che gli ho inviato da Gemelli )
che egli sospendesse per ora almeno, il suo ritorno, appunto perché, sapendovi
voi due malati, supponevo la necessità che almeno uno per ora restasse
fino a che i nuovi venuti si fossero alquanto orientati e avviati .
Noi dunque vi aspettiamo senz'altro, e intanto vi mandiamo innanzi il nostro saluto
e augurî. Qui troverete ogni cura e cuori fraterni. Avverto anche i tuoi.
Se ti è possibile farmi sapere quando arrivate, mi farai piacere; e dimmi anche,
senza ambagi, se devo mandarvi qualcuno incontro a Brindisi; potendo, verrò io stesso.
Se vi occorre danaro, scrivi o telegrafa che manderò subito.
Unisco due parole per Don Gemelli.
Invece é venuta una lettera dove m'é venuto di scrivere anche cose
che é bene vediate insieme.
Fai ogni ossequio a Sua Eccell. Rev.ma Mg.r Patriarca per me.
La Madonna SS. vi conceda un buon viaggio e ogni benedizione.
Vi ricorderò particolarmente nella Messa perché non abbiate a soffrire
nella traversata.
Benedico dunque di gran cuore a te, a Fra Giuseppe, a D. Gemelli, a Gismondi,
a Cianci, a Pio, a Renato: Dio vi benedica tutti.
Ricevi i saluti di tutti noi. Vado stasera a Venezia, ma a giorni sarò a Genova
per ricevere Mg.r Arcivescovo di San Paolo del Brasile che già sta venendo.
Scrivi sempre a Tortona, qui sanno dove sono. In Gesù Cristo Crocifisso e Maria SS.
aff.mo tuo
Sac. Orione della Div. Pro.
P. S. Penso che è meglio che mandi a Don Gemelli la lettera per lui a parte,
nel timore che includendola alla tua, tu fossi già partito .