V005T011 V005P325
[Minuta]
Caro Don Adaglio ,
Grazia, conforto e pace da Nostro Signore Gesù Cristo!
Ricevo la tua lettera del' 11 corr. mentre mi trovo qui negli Esrecizî Spirituali.
La lettera che ho scritto al Patriarca mi pareva fosse tutto quello che coram Deo
io potessi e dovessi scrivere. Ho accettato con essa lettera tutto quanto sua Eccellenza Rev.ma mi aveva proposto con l'unica condizione che fu messa ab initio e l'ho scritta
quella
senz comprendere
lettera davanti al Crocifisso tutto
e con tutta la semplicità
e
sincerità del cuore. di cristiano e di
Sacerdote e di religioso. Ho fatto due
Confesso
che non so arrivo a
comprendere quali altre disposizioni
dovessi
provvedimenti sul
momento io dovessi io
prendere.
Ma
se quando esse mi
saranno indicati
richieste avendo già dichiarato che accetto
già
ciò che il Patriarca mi ha proposto, penso che il Signore,
che
il quale fu sempre molto pietoso con me miserabile
certo
Egli mi darà grazia di compiere la Sua volontà nella
volontà nei desiderî
del Patriarca.
È
da un anno Vedi ad es. che
il Sacerdote Don Gemelli,
che già da un anno doveva partire per l'America e già ne aveva il passaporto,
e
l'ho fu da me fermato per averlo pronto per la
Palestina.
E Dio m'è testimonio che non mento.
Questo per ciò che si riferisce alla prima parte della tua lettera.
Per
quanto poi riguarda la tua decisione di subito partire, senti bene,
caro D. Adaglio, ti supplico di attendere almeno sino a che codesta
situazione non sia o in
un modo
o in un altro definita.
Scriverò
al Patriarca che avendo tu chiesto di ritornare in Italia, ho
bisogno che i
mi voglia significare se intende che restiamo alla condizioni fatte
o se crede che ci ritiriamo.
Egli
potrà anche rispondere a te. se non
crede di rispondere
Se dirà di ritirarci, ve ne tornerete tutti insieme, come insieme siete partiti.
Se dirà diversamente, vedrò di sostituirti poiché non intendo affatto, figlio mio, obbligarti a restare contro voglia e tanto più se non stai bene.
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A
me sembra di doverti dire nel Signore che le tue lettere le
quali che
sanno
quasi sempre di amaro non dov tu
Sacerdote e figlio della non le dovresti scrivere,
perché
lo spirito di Dio non è così: oh è ben diverso
e non non può essere
lo
spirito del Signore. in quelle tue lettere. Se
il Il tuo
Se
il tuo spirito sa di amaro, quello
vedi di cambiarlo, perché
figlio mio.
Questo dico per l'anima tua -
Quanto
al voler ritornare: che
vuoi che che ti dica di
più di che quanto già
ti ho detto?
Se
tu non sei ti ritieni
ancora più Religioso,
allora fa pure quello che vuoi,
e
Iddio sia sempre con te. Ma se in qualche modo ti ritieni ancora
vincolato all'obbedienza, allora non fare così a
me: sembra tu faresti un grande
passo
sbagliato molto mal
fatto. e on ti
Ti prego di ascoltarmi per non trovartene male in punto di morte.
Tu
devi hai o figlio mio,
delle fissità che non hai mai potuto vincerti,
ma che devi levarti con l'aiuto della Divina grazia,
perché
non so dove esse ti potrebbero tras
portare.
Così le tue lettere sanno quasi sempre di uno spirito amaro
che non può essere lo spirito di Dio .
Vedi di cambiare, e lasciarti condurre da chi ti ama come padre in Gesù Cristo.
Se
tu vedi che il Patriarca può essere di
mal essersi offeso con me,
vedi da buon figlio di mettere tra Lui e me tutta la tua carità.
Questo dovevi fare, o caro Don Adaglio, e non andare a dirgli che parti.
Ti supplico in Gesù Cristo di non darmi dei dolori ma di attendere
sino
a che codesta dolorosa
incresciosa situazione sia chiarita
o in
qualche modo definita
risolta.
Scriverò
Tu stesso va dal Patriarca che
avendo tu chiesto di ritornare in Italia
e digli che voglia significarmi che cosa crede che si possa fare in Domino.
Quanto
alle condizione da me poste, tu stesso
esse sono tali che non potrei ritirarle.
Se non crederà di rispondere a me, risponderà a te -
Che se dirà che ci ritiriamo, ve ne ritornerete tutti e tre insieme,
come insieme siete partiti.
Se
dirà diversamente di
restare, e io vedrò di sostituirti,
poiché non intendo affatto, caro mio Don Adaglio, di obbligarti a restare
contro
tua tua volontà, e
tanto più che non stai bene.
Ti prego di confortare nel Signore codesti tuoi due fratelli
e di avere con essi spirito di carità di pazienza, di longanimità
in tutto ciò che non è offesa di Dio.
V005P327
Invece di comandare supplica: fa come fa una Madre coi figli grandi.
E se essi anche non fanno, e tu mettiti a pregare,
e
allora poi vedrai che
le cose cambieranno.
Fa
da padre, fa da Madre, fa da Gesù Cristo
che fu mansuetissimo,
e
prega e prega e prega, e vedrai che da N.
Signore cambierà il cuore a me
miserabile
e
anche a codesti tuoi Confratelli,
tu avrai dei conforti e delle consolazioni