V005T028 V005P356
[Espresso
Al M: Rev.do Signore Don Adaglio Giuseppe
Chiesa di Tutti i Santi Via Appia Nuova 126
Roma (40)]
+ Anime e Anime!
Tortona, il 28 Aprile 1926
Caro D. Adaglio,
La grazia e la pace di N. Signore siano sempre con noi !
Oggi ebbi a Genova il tuo espresso, e te ne ringrazio.
Qua giunto, trovai Don sterpi, e con lui e Don Perduca si è discusso sulla tua lettera,
o meglio sul modo di ragionare di Sua Eccellenza. Niente.
Tutto considerato, noi restiamo fermi su tutti i punti che tu hai proposto:
a) Convocazione; b) Esclusione della sezione femminile; c) Capi d'arte pagati
come si pagano in Italia, - persone di nostra fiducia, ma anche non Religiosi.
Se sua Eccell. Rev.ma crede di accettare, bene, - se no facciamo come Dio Lo ispira.
In conclusione, noi ci prepariamo a partire, e in questo senso ne scrivo
a Don Gemelli, per sua norma. Vedremo poi se sia il caso di trasferire qualcuno presto
a Cafarnao, in ajuto a Fra Giuseppe che ha scritto anche ora a Don Sterpi,
implorando qualcuno in ajuto per la mietitura.
Noi siamo arrivati col Patriarca fin dove s'è potuto. Verrà giorno che se ne pentirà, non ne dubito, e che , forse, ci richiamerà. Noi dobbiamo stare sulle nostre posizioni.
Non so se sia poi partito, ma se fosse a Roma, e tu avessi occasione o dovere
di rivederlo e di parlargli in merito, ti autorizzo a significargli che Don Orione è spiacente di non poter condividere i suoi punti di vista; e ti incarica quindi di fargli conoscere
che non può accettare la sessione femminile nel modo come la intende Sua Eccellenza;
e per quanto riguarda i Capi d'arte, essi dovranno essere retribuiti come in Italia,
e devono essere persone di nostra scelta e fiducia, anche non Religiosi,
poiché la responsabilità è la nostra. E non ammettiamo nessun estraneo
non di nostra fiducia a dirigere l'azienda.
Ed ora passo a darti altro incarico. Qui acclusa troverai lettera del mio Amico Comm.r Arturo Possenti, Segretario alla Direzione Gen.le del Fondo Culto.
Leggila. Ecco di che si tratta.
La sera della mia partenza da Roma vennero a trovarmi due Signori, certo Sig.r Proja, che fu già Redattore dell'Osservatore Romano.
V005P357
E un altro, certo ?? (non ricordo il nome), figlio d'un Comandante della Guardia Palatina.
Essi mi proposero un affare: Il lancio di una lotteria internazionale
a favore dell'Opera della Div. Provv.za; mi avrebbero dato subito tre milioni,
più
un dividendo su ogni azione
biglietto emesso. Non dissero quanto.
Di tutti i biglietti sarebbe rimasta la matrice a nostre mani.
Mi parve un'americanata, se non una truffa o gioco all'americana.
Troppa grazia Sant'Antonio! Mi assicurarono che io non avrei dovuto assumere
nessuna responsabilità.
Li ho sentiti, e poi ho detto loro: la mia Congregazione non mi pare che possa lanciare
il suo nome in un affare simile, se non c'è il placet della S. Sede. Al Comm.r Avv.to Proja, (così si firmò, ed ora, invece, mi risulta che Avvocato non è) ho detto:
Lei che conosce tanto il Card. Segretario di Stato, (così diceva) vada Lei a parlargli,
se la S. Sede crede sia cosa da potersi fare.
Poi li ho indirizzati dal Comm.r Possenti mio amico, perché egli li sentisse bene.
Ma io ho tosto prevenuto anche il Possenti subito, con mia lettera,
che gli fu portata da Don Fiori.
Don Fiori sa tutto e Don Risi sa tutto. - Sentili.
Il Possenti mi rispose così, come vedi.
Tu senti Fiori e Don Risi, e poi vai subito da Possenti, e sentilo bene.
Io vorrei che, dopo, tu avvicinassi il Proja e l'altro. Io non ti voglio lasciare carte
di presentazione per loro. Ma tu telefona, chiedi un appuntamento il più presto, - e dirai:
«Don Orione mi ha mandato a Roma perché egli subito subito non poté venire.
Egli
mi ha detto di portare loro il suo saluto; e di pregarli di riferire
a me che cosa ha detto il Card. Segretario di Stato.
Forse Facilmente
diranno che non ci sono andati.
Allora tu entra in merito, e pregali di spiegarti bene la cosa che propongono
perché tu possa fartene una idea concreta e riferirne chiaramente.
Possibilmente vedi che vengano essi a tutti i Santi e di sentirli bene;
ma sentili dopo che sarai stato da Possenti, e che vorrei che tu vedessi subito.
Questa premura che ho te la spiegherò dopo.
Dirai, intanto, a Possenti che Lo saluto e Lo ringrazio, e che gli ho detto la Messa, secondo sua intenzione . Non mi dilungo più.
V005P358
Confortami Don Pelizza. Che ne dici?
Don Sterpi parte stassera, ti saluta. Don Perduca anche ti saluta.
Coraggio e prega per noi.
L'indagare in codesto affare del Proja non è male.
Don Fiori o Possenti sanno certo il nome anche dell'altro.
Quei due Signori hanno il telefono tutti e due.
Salutami tutti.
Tuo aff.mo in G. Cr. e nella Madonna
Sac. Luigi Orione d. D. P.