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[Al M. Rev.do Don Giuseppe Adaglio
Chiesa di Ognissanti Via Appia Nuova , 126
Roma (40)]
Anime e Anime!
[Tortona,] undici Dic 1926 Sabato
Caro Don Adaglio,
Grazie e pace da Nostro Signore!
Ho ricevuto la tua del 9 corr.
Don Sterpi ed io, ora che anche il Prof.r Bastianelli s'è dichiarato
come già il Prof. Pescarolo di Torino, siamo del parere che tu ti faccia operare,
sempreché tu pure, come appare dall'insieme della tua lettera, sia propenso a tentare così una risoluzione sullo stato di tua salute.
Però
io oggi e domani (già
l'ho fatto) farò cercare dei tuoi fratelli, e farò loro tenere la
tua lettera, unicamente perché, se avessero qualche cosa in
contrario,
vogliano significarlo a me o a te.
Poi subito ti riferirò, e subito metto a disposizione i mezzi che occorrono
per l'operazione e per la cura.
Circa il quando e dove farti operare, - se tu non hai nulla in contrario,
direi che l'operazione si potrebbe fartela a Roma, dove penso potrà essere eseguita meglio che qui o altrove. - Qui ora il Prof.r Soave si è ritirato dall'Ospedale,
viene un tre giorni alla settimana da Torino, ma poi resteresti in mani di chirurghi secondarî.- È aperto il concorso per chirurgo primario, al posto di Soave,
ma non sappiamo chi sarà; credo che i termini del Concorso scadano oggi.
Desidererei quindi che tu fossi nella Clinica stessa di Bastianelli, che è una celebrità.
Poi il clima qui è crudo, un giorno più dell'altro.
A giorni giungerà Don Sterpi a Roma che jeri fu a Torino,
e ripartì di qui jeri sera per Venezia. - Grazie a Dio vado meglio;
celebro in Cappella dell'Immacolata. - Vi ringrazio assai delle preghiere,
il Signore ve ne ricompensi. Ti ricambierò con affetto di padre in Xsto
quando sarai operato. E spero che tutto andrà bene.
Tuttavia converrà che intanto metti ora a posto l'anima tua e anche per la parte interessi;
se tuo papà ti ha lasciato qualche cosa ricordati che hai tua madre
e, da parte mia, ti prego di lasciare ad essa quel poco che avessi.
Bada che, se non facessi testamento, ad essa non andrebbe nulla o quasi;
così capitò a D. Angelo Barriani morto a Messina.
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Io e lui credevamo che morendo ab intestato ereditasse la madre,
e invece ereditò tutto (mi pare) un nipote, figlio d'un suo fratello morto.
Ed un nipote che gli aveva dato e dà ora alla vecchia nonna molti dolori,
tanto che essa non poté convivere con lui, e l'abbiamo con noi a Sant'Alberto,
insieme al buon Don Draghi che le è pure parente.
Scusami se ti parlo di queste cose.
Dirai a Don Risi che ho ricevuto la tua lettera, e ringrazio.
Vi conforto e benedico tutti in Gesù Cristo e nella Santa Madonna.
Prega per me, che farò lo stesso sempre per te.
Che la Madonna SS. ti conforti sempre e ti faccia proprio da Madre.
Tuo aff.mo in G. Cr.
Sac . Luigi Orione d. Div. Provv.za