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[Al M. Rev.do Signore
Il Sig.r Don Giuseppe Adaglio
Istituto Artigianelli alle Zattere - Gesuati in
Venezia]
Anime e Anime!
Tortona, il dì 9 Giugno 1927
Caro Don Adaglio,
la grazia e la pace di N. Signore siano sempre con te!
I Ricevo la tua, quando ho già telegr. a Don Pensa che domattina
(venerdì 10) avrà L. 9000, - che già gli spedii con due vaglia, per raccomandata espresso.
Tu troverai, qui acclusi, gli scontrini. Dì a Don Pensa che mi tranquillizzi
di averle ricevute.
Me ne sono fatti prestare 6000 per ajutarvi.
II È un momento criticissimo anche per me. Ieri ho dato L.30.000 in acconto
a Maria Vittoria, e non in cartelle. L.6200 le mandai a Sanremo pel Can.co Bongiovanni.
Ho dato jeri sera una piccola somma per la Casa di Alessandria;
oggi devo mandare danaro per mantenere i 18 di Via Sette Sale.
E qui? Però più ne do, e più la fede mi cresce, come acqua di sorgente.
Pel Pellegrinaggio, solo di treno, ho dato quasi L. 33 mila, e non le ho fatte su,
e non le farò su affatto! Ma la Madonna credo sarà stata contenta,
perché si è fatto del gran bene, e si vedeva. E Deo gratias!
III Quanto alle condizioni dell'Istituto Artigianelli, certo mi fanno pensare;
ma, se alzo gli occhi alla Madonna, tutto il timore mi fugge,
e mi viene una grande consolazione nel cuore, perché penso che tutti questi fastidî
ce li siamo creati per fare del bene, per salvare anime, e non già per spreco,
né per altro di men degno della nostra vita e vocazione.
Tutto quello che tu mi descrivi di codesto Istituto Artigianelli
mi fa ricordare tante cose del Ven.le Don Bosco e altre che si leggono nella vita
del Beato Cottolengo, quando i creditori lo assediavano e lo insultavano.
Oh meglio, cento volte meglio così, caro Don Adaglio, che le Case dove nulla manca,
e dove si fa il voto di povertà, ma non si pratica!
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Certo non sempre né tutti sono da ciò, ma quanto ciò serve a tenerci umili e buoni
e a farci andare con la testa bassa!
Beato chi, con la grazia di Dio, saprà cavarne profitto.
IV Quanto alla tua partenza per la Palestina, senti bene,
prima, il Professore, e poi prega.
E parlane anche con i tuoi, con tua madre, specialmente.
In questi due anni eri malato, e hai portato con rassegnazione la tua croce.
Quando hai potuto, hai fatto qualche cosa, e Deo gratias!
- Se adesso ti sentirai di andare in Palestina, non sarò io a dirti di no,
ma fa le cose con spirito da buon Religioso, guardando in alto, felice di servire Iddio
sia da sano che da ammalato, con vita lunga o vita breve con debiti o senza debiti;
onorato o disonorato: reputato o buttato là come uno straccio inutile,
= basta servire Dio, distaccato dal tuo te stesso, e solo anelante di servire e di amare Lui,
in Croce (perché Gesù, la Chiesa e la Congregazione non si possono amare e servire degnamente se non in Croce e crocefissi, [con l'ajuto di Dio, s'intende]).
Amare e servire Iddio che solo può dare pace e consolazione
alla nostra vita e al nostro cuore.
Ti saluto, conforto e benedico, e in te tutti, in Gesù Cr. e Maria SS.
Aff.mo tuo
Sac. Orione
P.S. Martedì 14 corr. ci sarà a S. Calogero di Sale, l'anniversario di tuo papà.
Tuo fratello da Pordenone non può venire, come ti scriverà tua sorella,
noi manderemo tre o quattro Sacerdoti perché ci siano (possibilmente)
una Messa a tutti gli Altari. Te ne scriverà tua sorella.
P.S. Il Cardinale Perosi non va niente bene, come scrive Don Risi.
P.S. Dalla Palestina anch'io non ho ricevuto nulla, finora.
Ti mando una lettera di Don Risi, che passerai a Don Pensa
per la Piccola Opera della Div. Provv.za.
Ore 16 / 9 - 927
In questo momento, mentre sto per chiudere la lettera,
ricevo telegramma di Don Martinotti, ma io avevo già provvisto da stamattina.