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[Al M. Rev.do Signore

Sig.r Don Giuseppe Adaglio

a Villa Moffa (Bra) per Bandito

(prov. Cuneo)]


       Anime e Anime!

       Tortona, il  6  Agosto 1927


 Caro Don Adaglio,


 La Pace del Signore sia con te!

 1/ Ieri saranno venuti i Professori da Torino, - desidererei conoscere

cosa hanno detto, e, sopra tutto, avere notizie come ora ti senti.

 Io vado a Roma domani - scrivimi a Via Appia 126, anche brevemente.

 2/ Qua giunto trovai lettera di Don Gemelli, che ti accludo. Gli ho già risposto

che mandi qui subito Gismondi e Cenci. A lui e a Renato ho detto

che avrei data la destinazione entro cinque o sei giorni. Intanto, fin da jeri

ho scritto chiaro al Prof.r Schiaparelli pensando così di fare più presto,

e l'ho pregato di rispondermi a Roma. Avrei mandato te e D. Sterpi,

ma ora tu non sei in condizioni di poter andare,

tanto più che ho visto che anche Pescarolo non è a Torino.

Vuol dire che se dovrai andare da Schiaparelli sarà per determinare la posizione nostra

nei suoi dettagli, quando ti senta meglio.

Del resto non è male che egli metta per iscritto; se domani, data la sua età,

venisse a mancare, avremo in mano uno scritto per chi gli succederà.

 A me il Patriarca non ha risposto, né aspetto risposta.

 Visto lo stato nel quale ancora ti trovi, ho scritto a Schiaparelli che

(a meno non voglia un Sacerdote puramente da Messa e pel culto)

pel momento manderei D. Gemelli, - poi vedremo. Facilmente tu dovrai subire

qualche altra operazione e Don Gemelli a Rafat non può più stare. Se ti rimetterai,

andrai poi tu; e vorrei che, fosse anche sul Libano, la Congregazione abbia avesse una Casa sua in Terra Santa.

 Quindi bisognerebbe che tu ci andassi, anche rimanendo per qualche tempo,

(e mentre sei là tu) D. Gemelli a Rafat, per dare agio a te di cercare

ove meglio piantare la tenda della Divina Provvidenza.

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 Sono giunti a Venezia jeri Don Marabotto con un prelato

che da qualche anno si fece della Congregazione e 10 chierici polacchi.

Avverti Don Cremaschi che essi vengono direttamente alla Moffa: prepari i letti.

 Alcuni probandi della Moffa hanno modi tanto volgari che temo

facciano una impressione non buona in chi va. Se tu sei alla Moffa, subito lo noterai.

Non voglio damerini, ma neanche gente ineducata che sbatacchia le porte,

che nel tratto e camminare non va compostamente, che sciupa molta roba

e va sudicia e lorda; prega tu D. Cremaschi che mi faccia anche questa carità:

io già l'ho fatto, ma poco ho ottenuto. Egli è tanto santo che trascende da queste piccolezze, ma noi che siamo piccoli, e il mondo, guardiamo ancora anche a quello.

 D. Curetti non ha accettato di andare a Monte Mario, né a Reggio Calabria

(Opera Antoniana) con D. Tricerri, né a S. Remo né a Quarto.

(Aveva chiesto un paese caldo). Ha preferito andare a Venezia, agli Artigianelli,

dove andrà presto.


 Ti conforto a portare con pazienza la croce della tua malattia

e a confidare nella Madonna SS.

 Prega per me come io farò per te. Tuo aff.mo in G. Cr.


        Sac. Orione  d. D. Provv.


 Vuol dire che il Patriarca Barlassina, vedendo che partono Gismondi e Cenci,

 - se vorrà che Gemelli e Renato si fermino sino alla fine delle aje, - lo dirà.