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[Al Molto Rev. Signore

Don Giuseppe Adaglio

all'Ospedale Italiano di Haifa(Palestina)

rispedita alla Colonia Italiana di Cafarnao (Tiberiade)]


        Anime e Anime!

        Tortona, il 20 Genn. 1930 sera


 Caro Don Adaglio,


 La grazia e la pace di Nostro Signore Gesù Cristo siano sempre con noi!

Stassera Don Sterpi ha ricevuto la lettera che Fra Giuseppe gli ha scritto da Caifa

il 13 e spedita il 14 corr. Oggi ti avevo spedito una raccomandata a Cafarnao,

che faceva seguito ad una altra mia lettera del 15 corr., non raccomandata

per smemoratezza di chi era incaricato di spedirla, - e un telegramma da Torino

del 17 corr. o 18 (sono tanto stanco che non ricordo più bene, - era venerdì scorso).

 Sentiamo con vivo dolore che sei malato e all'Ospedale,

e pregheremo tosto per la tua guarigione.

 Siamo contenti di saperti assistito da Fra Giuseppe, e di sentire che va meglio. Tuttavia attendiamo altre notizie - , che ci auguriamo buone; - farò pregare da per tutto.

 Qui abbiamo Don Perduca che è a letto malato, - jeri volle dire la Messa,

e a metà è svenuto; - di pericolo finora, non ce n'è, - e speriamo bene, -

era da 10 giorni che non stava bene, ha grande debolezza in tutta la persona e al cuore, gambe piene di chiazze rosse e gonfie e piedi gonfi, e dolori dietro la nuca,

- stasera rimase lì per alcuni secondi.

 Ieri fui a Genova, dove è morta quella Clelia che era al Cottolengo di Quarto,

- buona figlia, a 39 anni, a una settimana precisa dal Sig.r Canepa. Essa pure è morta

nel reparto Cottolengo di Salita Angeli in Casa Canepa.

 Mi rincresce, ora che ti so malato, di averti scritto le dette due lettere,

ma, come si faceva? Bisognava ben dirti le cose come stanno; ora sono contento

che parecchie cose te le ho taciute, o dette pacatamente cioè diluendo.

 Appena potrai metterti in viaggio, vienetene in Italia;

ora c'è anche la ragione che non stai bene.

 Come già altra volta devo averti scritto o detto, vedi di soffrire tutto

per l'amore di Dio: questo amore ti darà pazienza e rassegnazione, ti sarà fonte di umiltà

e di meriti per la santificazione della tua anima.

 Sei nella in Terra Santa, dove Gesù ha tanto patito; e il patire è proprio la via

che ci conduce a Lui, e quella per cui i Santi hanno magnanimamente camminato.

 Con questi pensieri, quello che è molesto, tedioso, doloroso nella tua malattia,

- ti parrà cosa preziosissima, e troverai facilmente che i tuoi disturbi e mali

sono una grazia di Dio.

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 Don Sterpi, Don Gatti, Don Cantoni (oggi - S. Sebastiano - gli abbiamo cantato Messa e fatto un po' di festa, e pure stasera benedizione solenne) Don Santino, Don Callegari, Don Perciballi, Don Gil, Don Mussa - insomma tutto lo Stato Maggiore della Casa si unisce a me nell'inviarti i più caldi voti di pronta e di piena guarigione,

e pregheremo tanto la Santa Madonna per te.

 Essa ti conforti di ogni più consolante benedizione!

 Attendo notizie.

 Tuo aff:mo in Gesù Cristo


      Sac. Luigi Orione  della Div. Provv.