V005T089 V005P448
[Al Molto Rev.do
Don Giuseppe Adaglio
Scuola Italiana " Don Bosco "
presso i Salesiani a Caifa (Palestina)]
Anime e Anime!
Tortona, il 2 Febbr. 1930
Caro Don Adaglio,
La grazia e la pace di N. Signore siano sempre con noi!
Ho ricevuto le due tue lettere, inviatemi, dopo che hai ricevuto la mia prima,
- l'ultima tua è del 25 Genn. dalla Scuola Italiana "Don Bosco", la prima del 23/1.
Spero avrai ricevuto ora anche le altre mie, almeno tre altre, mi pare;
- le due ultime indirizzate all'Ospedale Italiano di Caifa, e una raccomandata, a Cafarnao.
Sono assai confortato di saperti fuori dell'Ospedale, e spero che, in questi giorni,
sia andato migliorando; qui abbiamo pregato e continuiamo a pregare
per la tua guarigione.
Il Can.co D. Perduca ha la pleurite, è sempre a letto; ma va meglio
ci fu consulto col Dott.r Cantù, - guarire bene come prima, sarà difficile però.
Ora c'è a letto, e più tosto grave, sua mamma, per male di cuore.
Don Tricerri sempre lo stesso, - certo è giù, ma più per l'età e la brutta stagione,
che per malattia.
Ora risponderò brevemente a quanto vi è nelle tue due lettere a cui, implicitamente, non avessi già risposto nelle precedenti mie lettere.
Il Conte Venerosi è lui stesso che mi disse che sarebbe stato bene che tu fossi venuto a riferire; quindi non è che egli voglia condannarti senza ascoltarti.
Io lo ho sempre trovato molto educato e corretto nei giudizî a tuo riguardo,
pur non potendo sempre sentire in tutto con te.
2/ Quanto a Pio, a meno che egli non sia vittima della più turpe calunnia,
non è più il caso di tornarci su. Solo ti dirò che il Memoriale, che parla di lui,
come già ti ho scritto, c'è da pregare che non arrivi troppo in alto, e che certe notizie
non siano domani buttate al pubblico dalla tribuna parlamentare.
Però il Conte Venerosi so che ha chiarito che egli non è un vero e proprio Missionario, e tutto ha fatto per scagionare il nostro Istituto.
3/ Quanto alla dolorosa situazione che si è venuta mano mano più aggravando
con le Suore, prima ancora che tu partissi, non mi è sfuggito che il tuo animo fosse già poco favorevolmente disposto verso di esse. E tu forse neanche ora, trattandosi di parte diretta, potrai sempre darti conto di ciò, che, del resto, era anche naturale, dopo che avevi dovuto soffrire prima, come già dicevi, con altre Suore. Le posizioni che sanno di rigidezza
di diritti, in genere, si sa, vanno sempre a finire con delle rotture.
V005P449
Che se poi, come tu pensi e scrivi, dietro le Suore c'è la Custodia, allora certo si spiegano parecchie altre cose che tu dici.
Quanto alla tua pensione presso i Salesiani, mandami subito a dire che somma
ti posso mandare, e così per ogni altro tuo bisogno, ché, intanto, farò io, e poi non dubito
che l'Associazione non voglia rifonderci.
Così ti ho scritto di andare pure a Rodi, dato che le tue condizioni non permettono
che tu possa ora venire in Italia. Di questa tua andata riferirò io al Conte, o a voce,
se lo trovo a Roma in questi giorni, o per lettera.
Tu cerca di conservare l'interiore tranquillo, e non permettere che vi nasca tumulto, né pur quando un certo tumulto sembra buono e diretto a buon fine.
Sei nella terra di Gesù e sii lieto di aver potuto soffrire qualche cosa per amor suo
e con Lui, e prega!
Niente ti darà più conforto e consolazione che la preghiera: niente ti farà più contento di patire per più unirti a Gesù Crocifisso!
Fa tanti rispetti a codesti Salesiani, e Iddio li rimuneri di quanto fanno per te.
Ricevi i saluti da tutti noi. Di tua mamma non ho più notizie dirette,
- jeri il Prev. Milanese mi disse che va meglio.
Prega per me. Tuo aff.mo in G. Cr. e nella SS. Vergine
Sac.te Luigi Orione della Div. Provv.