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[Espresso

Al Molto Rev.do Signore

il Sig.r Don Giuseppe Adaglio

Casa della Divina Provvidenza

a Tortona (Alessandria)]


      [Venezia, Artigianelli] 29 Marzo 1930

      ore 10 - mattino

 +     Anime e Anime!


 Caro Don Adaglio,


 Grazia e pace da N. Signore!

 Ricevo la tua e quella della Sig.ra Piano da Torino.

 Quanto mi fa pena questo contrattempo! Gesù lo sa, Gesù vede!

 Ma prendiamo tutto dalla Mano di Dio, e caviamone il maggior bene

per le anime nostre.

 Tu va a trovare la tua mamma; e poi recati a Roma, e senti, se credi,

alla sede della Associazione se il Conte, passando da Roma, avesse incaricato

il Colonnello Pisani di sentirti, come già era disposto a mandarlo a Cafarnao

per vedere di accomodare le cose.

 Se egli non avesse avuto incarichi, - mi parrebbe bene che tu gli facessi a voce,

e anche per iscritto, una serena esposizione di tutto, - possibilmente non prolissa.

Poi tu sei a posto, sei venuto, e non è per tua colpa se non hai potuto chiarire di più,

non potevi fare di più.

 Mi rivolgerei al Conte, ma dove lo prendo? Ricevo le due lettere della Sig.ra Piano

e tua stamattina 29, e quella della Piano del 27 corr., dice che già il giorno dopo

il Conte s'imbarcava a Napoli per l'Egitto.

 Farò quanto potrò per essere presto a Roma, ma non posso non vedere

almeno le situazioni principali di qui e di Padova, e jeri non ho potuto che sentire

il Patriarca e Don Pensa, ma non completamente.

 Dal momento che ho telegrafato a Mg.r Barlassina dando il benestare

dopo quanto mi hai scritto, ti direi di andare a Rafat, anche perché non dubiti

della mia migliore disposizione: egli senta che in me non c'è che la impossibilità

che mi costringe a non potergli dire di sì anche pel resto, - pel momento, non posso:

se appena lo potrò in avvenire, darò il personale. Preghiamo.

 Quanto a Pio, cercherò di ottenere dal Governatore Lago,

alla mia prossima venuta a Roma, che egli possa risolvere secondo i comuni desiderî

la sua posizione quanto al circa il servizio militare.

Egli, intanto, cominci una Novena a San Giuseppe.

 Sento da Don Sterpi che hai febbre, - penso sia un eccesso di malaria,

e spero non sia atro.

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 Il Signore ti conforti con la Sua santa grazia e ti sostenga ad offrire a Lui ogni dolore.

 Tutti di qui ti salutano e fanno voti per la tua salute.

 Se vai da tua mamma porta ad essa e ai tuoi i miei rispetti. E prega per me.

 Tuo aff.mo in G. Cr. e Maria SS.


         Sac. Orione  d. D. P.