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Anime e Anime!
Tortona, il 21 luglio 1930
Caro Don Adaglio,
La grazia e la pace di N. Signore sia sempre con noi !
Mentre sto sul partire ricevo la tua lettera del 12 corr.,
e copia del ricorso che hai creduto di dover fare alla S. Congr. dei Religiosi;
Essa risponderà certamente, udita l'altra parte, e, quando la risposta sia venuta,
ci
regoleremo in merito. e tu
Tu
però ora devi tranquillizzarti, perché
sei troppo eccitato come sei finiresti
di urtare con or con
questo o con quello, come pare capiti da Ora
p Prega figlio mio, e
calmati; e se ti è
dato patire, pensa che la croce è tesoro inestimabile, e ringraziane
il Signore.
Bada però che, sovente, ci fabbrichiamo delle croci anche dove non ci sarebbero,
specialmente quando ci lasciamo dominare dall'amor proprio che altera la fantasia
ed è
un grande imbroglione. ,come xxx mi
pare altra volta d'averti avertelo detto
Lascio
cadere tutte quelle le
espressioni violente e peggio
indegne
che
usi nella tua lettera, solo penso
capisco per oggi che se tu tratti gli altri
come
tratti con me e prego
per te e ti raccomando di non fare così con gli altri,
a me
di' pure tutti gli improperî e, non
aggiungo per oggi
non aggiungo altro che
Dio ti perdoni! Le tratti Non trattare con gli altri
come fai con me, capisco perché da
alcuni anni caro D. Adaglio perché così eccitato
come sei finiresti di urtare or con questo
or con quello, come pare capiti.
A
Cafarnao credilo, caro Don Adaglio, non
puoi e non devi stare, ed
è
prudente che tu non
stia resti, come già
ti ho scritto. Ma
Tu
stesso devi rifiutarti di andare
dovevi ben comprendere che tornando,
andavi
per non ad esporti a
pericoli di trascendere con delle donne, o
di essere
come
pare sia già avvenuto e a trovarti esposto ad gravi
accuse.
E
Se ti scrivo ripetutamente così, so quel che scrivo; e
mi devi dunque dar ascolto; e
non
incaponirti, e non
sottilizzare e non sempre bene a proposito: fa tacere xxx
il tuo l'amor proprio,
- esso è il xxx più
sottile e scaltro di tutti i nemici dell'umana salute;
da buon Religioso lascia Cafarnao e fa l'obbedienza in Domino.
Se
è vero che Sua
Eccellenza Mg.r Patriarca Luigi Barlassina non ti ha fatto
dato
né
ti ha fatto conoscere il contenuto - come
mi scrivi, - il mio del telegramma inviatogli
che
gli inviai pel 21 Giugno, ti avrà però
detto il contenuto, - esso, (parola più parola meno), è
questo: era così concepito :«Fervidi Augurî.
Prego dire a Don Adaglio
non tornare a Cafarnao. Dobbiamo evitare ripetersi penosi incidenti e partenza Suore. Voglia confortarmelo. Orione».
E
Data la tua eccitazione incidenti spiacevoli tra le Suore e
e te e l'Associazione
ne
capiteranno certamente
di certo con la tua andata
col volerti fermare a Cafarnao, e
anzi
Dio non voglia che al giungere di questa mia non ne siano già
capitati ,data la
situazione così tesa
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Del
resto sai che ho ho
sempre ho detto
insistito che non voglio le Suore abbiano da dire che sono andate via
per noi. - ora il voler tu persistere ad andarti a mettere colà
a Cafarnao, - data la situazione così tesa -
mi per me significa l'impressione mi fa naturalmente
pensare che tu hai volontà di
voler voglia proprio spuntarla e far andare via le
Suore, il che mi è di grave dispiacere. Avessero pure
tutti i torti di questo
del mondo, non dobbiamo far questo né prestarci a simile accusa.
Ti
dico quindi di lasciare il più presto possibile Cafarnao e di
ritirarti, provvisoriamente, presso Sua Eccell. Rev.ma il Patriarca,
al quale scrivo di volerti accogliere
che ti accolga paternamente; al Patriarcato pagherò pel
tuo soggiorno tutto quello che ci sarà da pagare.
E,
intanto vedremo Che se hai il danaro per tornare in
Italia, vieni qui
senz'altro,
se
no te lo manderò,
scrivimi quanto occorre.
Scrivi
che per lasciare Cafarnao vuoi un'obbedienza chiara, precisa formale
e scritta .
Povero
Don Caro mio figliuolo!)
dove vai a finire! Io
In tanti anni non ricordo d'aver mai avuto bisogno di comandare in
virtù di obbedienza. E non è un invito che ti faccio,
ma, poiché scrivi che vuoi un'obbedienza chiara. precisa, formale e scritta,
questo che ti do è un ordine che mando pro bono pacis ed intendo che sia da te ricevuto
con ispirito di docilità e di umiltà e avuto, siccome è quale una esplicita obbedienza,
sì e come tu hai richiesto che essa fosse, e così mi esprimo mio malgrado,
ma
sempre con grande carità di padre nel Signore, poiché ritenevo che
avrebbe dovuto bastarti un semplice desiderio quindi
e davvero riterrei di offenderti se proprio con te
dovessi
di usare con
te diversamente, per
sai che a chi ha vera
vo buono spirito religioso deve
deve bastargli basta il desiderio del Superiore .
Che
se proprio vorrai l'obbedienza, mio malgrado io
te la manderò, sì e come tu la pretendi, sempre con grande carità
di padre nel Signore