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[Raccomandata

Al Molto Rev.do Signore

il Sig.r Don Giuseppe Adaglio

presso sua Beatitudine Mg.r Barlassina

Patriarca Latino di Gerusalemme (Palestina)


       Anime e Anime!

       Tortona, il 3 Sett. 1930


 Caro Don Adaglio,

 La grazia del Signore sia sempre con noi!

 Ricevo ora la tua del 28/8.

 Proprio in eguale data, cioè alla vigilia della Madonna della Guardia,

rispondevo alla tua ultima lettera del 21/8, benché in un momento di grande lavoro,

come puoi pensare.

 La festa, quest'anno, ha assunto proporzioni grandiose, e c'era anche la tua mamma, che mi hanno detto ha insistito tanto che hanno dovuto portarla in automobile!

Essa fece la Comunione dal Vescovo e la vidi allora che stava bene; poi non la vidi più,

ma questo perché c'era e ci fu sempre tanta tanta gente, e S. Comunioni dalle 2 alle 13,

si può dire; - e in tutte le Chiese pure molte Confessioni e Comunioni. Sia benedetto

il Signore! È stato proprio un vero trionfo della Madonna, finito a mezzanotte.

 Non ebbi più tempo di scrivere al Patriarca, perché, dopo, ebbi molto lavoro,

e domenica dovetti andare a Villa Romagnano pel nostro Asilo, e jeri poi a Genova,

e posdomani a S. Alberto; - e qui non si può alzare la testa pel lavoro.

 Parlane subito tu a Sua Eccellenza il Patriarca, nel senso come già te ne ho scritto,

e riferiscimi tosto.

 Se appena è possibile restare in Terra Santa, restiamoci, e Dio ne sia benedetto;

se no, pazienza veniamocene via tranquilli, e fiat voluntas Dei! Qui preghiamo.

 Di quelle Suore, che avrebbero detto o scritto che avresti parlato altezzoso,

non so dirtene più di quanto già te ne ho scritto; rileggi quello, e vedi tu chi possono essere.

 A Fra Giuseppe ripeto d'aver dato il permesso che, data la tua lontananza,

tenesse informata l'Associazione sull'andamento agricolo di Cafarnao.

 Circa la questione di Cafarnao già ti ho scritto il 28 Agosto,

che ho deciso che partiate di là.

 Ho pregato Iddio che mi assistesse e mi illuminasse, sono stato calmo, ho cercato

di accomodare le cose, se ancora si poteva e fin che dove si poteva,

con prudenza e carità con tutti, - e la Madonna mi ha veramente ajutato.

Quando ho visto che una combinazione non era più possibile, neanche sistemandovi lontano dalle Suore, cioè in vicinanza del Lago, ma che l'Associazione, pei noti incidenti non ti voleva più, allora ho deciso in Domino il ritiro da Cafarnao.

 È stato un sacrificio e un vivo dolore, ma li ho offerti alla Madonna della Guardia,

e te ne ho dato comunicazione che si era già ai vespri della sua festa.

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 Mi pare d'aver fatto il mio dovere e sono tranquillo.

 Perdonami il dispiacere che ti do di doverti comunicare che non sei più desiderato

in verum modo a Cafarnao; credilo, caro Don Adaglio, tu ci soffrirai,

ma forse ci soffro più io di te o quanto te.

È una croce , ma tu sei nella Terra della Croce, e tutti siamo nati a santificarci su la croce.

Sappiamoci adattare alle divine disposizioni; la croce è formata da due sbarre sovrapposte trasversalmente: mettiamo sempre la nostra volontà e la stessa nostra vita in modo che combacino con la volontà e la vita del Signore, e le croci scompariranno nell'amore di Dio.

 Chiedi parole chiare, - ebbene, figlio mio, queste sono parole chiare e cristiane

- attaccati ad esse e da vivo e da morto.

 Vuoi ordini precisi: che ordini più precisi che di partire?

È vero, non è ancora venuto il momento di darvi esecuzione e di ritirare Fra Giuseppe,

ma ciò non potrà tardare. Tu, intanto, riferiscimi se si può o meno combinare col Patriarca.

Quando scrivi ti lasci talora trasportare fino a mancare di rispetto; il che non devi mai fare.

Domani io e te ci troveremo davanti al Tribunale di Dio; là vedrai la verità nel lume di Dio, e l'amore in Gesù Cr. di Don Orione verso di te e ciò che, con l'aiuto del Signore,

ho fatto per te.

 Il Signore ci rivesta dentro e fuori della sua carità, e ci faccia più miti e più umili,

sì che possiamo trovare grazia dinanzi a Lui.

 Come ti ho scritto, vedi che Fra Giuseppe tenga pronta la contabilità

usque ad ultimum quadrantem, sì che ogni giorno possa presentarla.

E ora e poi, specialmente nel partire, qualunque cosa dicano, qualunque cosa facciano,

non rispondete parlate, ma tacete, pregate e perdonate e amate in Gesù Cristo

e per l'amore di Gesù Cristo.

Questo è il precetto del Signore: diligite inimicos vestros: benefacite his, qui oderunt vos, -

et orate pro persequentibus et calumniantibus vos! Ut sitis filii Patris vestri qui in caelis est,

qui solem suum oriri facit super bonos et malos, et pluit super justos et injustos.

 Prega per me sempre!

Tutti ti salutiamo e ti confortiamo nel Signore. La madonna SS. ti stia sempre nel cuore.

 Fa miei ossequî a Sua Beatitudine.

A Cafarnao la Divina Provvidenza ci porterà più in là. Tutto in Domino!

 In ogni cosa cerchiamo Gesù e la Sua Croce, e andiamo avanti con Lui,

ai piedi della S. Chiesa.

 Tuo aff.mo


       Sac. Luigi Orione  della D. Pr.


P.S. Hai fatto bene a scrivere al Sgr Marchese Senatore Salvago Raggi;

questa tua lettera è molto più serena; però ritengo che egli non ti risponderà.

 Tu prendi dalla mano di Dio tutto, e cerca di prepararti un po' di bene per il Paradiso:

questo è tutto, ed è ciò che solo vale.