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     Anime e Anime!

     [Tortona] 22 Ott. 1930


 Caro Don Adaglio,


 La grazia di Nostro Signore Gesù Cristo sia sempre con noi!

 In questo momento ho ricevuto la tua del 13 Ott.bre,

che mi venne rinviata da Roma.

 Sarò breve, ma rispondo subito, - sono sul partire, ed ho molte cose

ancora da sbrigare, - scusa la brevità. Vedi che ho risposto anche nella tua ultima

nella quale parlavi di Teiasir. Tu sei sul posto, conosci costumi e situazioni,

e puoi meglio di tutti condurre le trattative, e sapere ciò che si può accettare

e ciò che non si può.

 Nella mia, quanto a personale, ti dicevo che, al momento, avrei potuto dare

solo Fra Antonio. Da questa tua del 13 corr. vedo che le probabilità per Teiasir diminuiscono: sia fatta la volontà di Dio!

 Pur troppo di capitali non ne abbiamo, ed è un miracolo che si tiri avanti,

giorno per giorno, senza fare fallimento, e che continuino a darci il pane. È il Signore!

 Ho scritto di tenervi pronti a ritirarvi da Cafarnao. Non mi era possibile in concreto dirvi di più. Se si rimane in Palestina, passerete, senz'altro sulla proprietà che ci venisse affidata dal Patriarcato; diversamente ritornerete qui, al primo nido.

 L'Associazione teme che, ritornando tu a Cafarnao, si ripetano incidenti penosi;

e quindi siamo rimasti che ritirerò subito anche Fra Giuseppe.

Però mi si disse che avrebbero scritto una lettera in risposta alla mia,

ma detta loro lettera, finora, non è giunta.

 Col divino ajuto, mi pare d'aver fatto quanto doveva per voi.

Alla Sacra Congregazione dei Religiosi non ho risposto né che ti avrei tolto da Cafarnao

né altro: su la questione di Cafarnao non sono ancora stato interpellato, questa è la verità. Né io ho detto o scritto nulla al riguardo a personalità o Autorità del governo centrale

della Chiesa.

Cade quindi ogni insinuazione come questa: «forse per il gusto di andare

alla Congregazione a dire che io sono malato...?»

 Sia tutto per amore di Dio! Quanto alla relazione, ciò che avevo da dirti,

già l'ho scritto: ora fa un po' come vuoi.

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 Prega per me, come io per te prego ogni mattina particolarmente, e per fra Giuseppe.

 Sii paziente con tutti e vivi in pace, rendendo in ogni cosa grazie al Signore.

Il Dio della pace ci santifichi interamente: amiamo il Signore! amiamo il Signore!

amiamo il Signore!

 Quando la casa va a fuoco, diceva S. Francesco di Sales, e va a fuoco d'amor di Dio, quante cose che sembravano necessarie e sono sciocchezze, quante ragioni sottili

che sembravano grandi motivi e diritti da conservare, da difendere, si buttano dalla finestra,

ma quando la casa d'amor di Dio va a fuoco; e si capisce allora che erano, certe grandi ragioni e diritti, erano poco o tanto sciocchezze da femminucce, se pur non erano amor proprio e altro! Fuoco! Fuoco!

 Amiamo il Signore! Amiamo il Signore! e non perdiamo un tempo così breve,

così prezioso. Ti conforto a questo, e a servire Gesù Cristo e la santa Chiesa così,

e in perfetta letizia.

 E ti benedica Iddio e la Santa Madonna! Tuo aff.mo


      Sac. Orione  d. D. Pr.