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[Espresso

Al M. Rev.do Sig.r D. Giuseppe Adaglio

Chiesa Ognissanti Via Appia Nuova, 224

Quartiere Appio Roma]


          [Tortona,] 17 Giugno 1932

          Anime e Anime !


 Caro Don Adaglio,


 La Grazia di N. Signore sia sempre con noi!

 I Per la Iª parte della lettera di Fiori, va bene,

- attendo conoscere esito sua andata con Serra.

 II Quanto al vostro colloquio con Mg.r Federici, ti direi di andare tu

(e, se credi, anche con Fiori, unicamente perché egli può essere più al corrente

del lavoro fatto negli anni di tua assenza; - a pregarlo a volervi dire

«con bontà gli eventuali provvedimenti, dal momento che fu già tanto benevolo con voi

e ha mostrato di interessarsi con carità e affetto di voi figli di Don Orione».

 Quando avrà parlato: -

 1 Sempre in bel modo, ma chiaramente, esponi come noi fummo mandati colà,

e il lavoro fattosi prima di te e da te, e con che quali sacrificî, - e come era il quartiere.

 II Perché si dice Non è esatto che non si sia fatto nulla per la chiesa nuova;

e i banchi? e i confessionali? e il costoso nuovo concerto delle campane?

e L.600 mila, circa, spese per difendere la casa e chiesa parrocchiale?

per acquistare l'area per le opere parrocchiali?

Si lavorò per le opere giovanili, provvedendo col il padiglione.

Si poté aprire la succursale ai Cessati Spiriti.

 III Pensino che ci hanno data una chiesa senza nulla,

in un quartiere popolare poverissimo.

Non solo non si avevano ajuti, ma bisognava sempre darne

e vestire i fanciulli di Iª Comunione e Cresima.

Per cui E si dovette pensare alle cucine economiche

e a centinaja di poveri, come zingari.

Solo dopo la guerra e solo da alcuni anni è venuto lo sviluppo di quel vasto quartiere;

ma, sino a questi tempi ultimi, sempre gente nomade, un flusso e riflusso.

E Così, se vedi che Don Garbarino ha ragione, che cioè il Vescovo Visitatore

«su certi punti era fosse evidentemente in errore», fatti ben spiegare su quali,

e fa di rilevare che ti pare ci sia dell'equivoco ed esponi dove.

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 È bene che sappia che quando Pio X mi ha mandato fuori porta S. Giovanni,

mi disse: «Vi mando in Patagonia» - non c'erano che brutte bettole, ora non si conosce più, ma neanche possono farsi un'idea di quello che era.

 Che cosa si doveva fare per abbellire la nuova Chiesa?

Abbiamo fatto i confessionali, il pulpito, i banchi, i parati sacri, - biancheria, candelabri, tappeto, tutto; non c'era nulla! Solo per certi armadî, per da tenervi i parati etc.

costarono alcune migliaja di lire.

E che cosa passava il Vicariato pel mantenimento dei Sacerdoti?

Tu lo sai, e dillo; che cosa passi ora, non so di preciso, senti un poco quanto.

So che si doveva vivere dividendo con i poveri «il pane di S. Antonio».

 Credo anch'io che siano venuti con preconcetti,

e che ci sia possa essere in casa chi abbia riferito in senso sinistro,

come ha pare abbia fatto qualche anno fa.

 Il far sapere che Don Risi non era il proposto da me, non so se subito convenga,

e se sia il caso che questo si dica da te. - Vedrai, e ti regolerai.

Comunque, potrai sempre dire che io gli avevo messo ai fianchi un vice Parroco che,

dopo due anni, fu fatto Vescovo e che ti risulta che io insistetti col Card. De Lai

che almeno lo lasciassero ancora alcuni anni, ché era ancora giovane.

E dopo, gli ho posto altro che ha fatto il Parroco qui per 18 anni,

primo per intelligenza e pietà di tutto il suo corso, e lasciò una Parrocchia modello,

dove ancora è ricordato con grande rammarico.

 Vedi di mettere riparo, per quanto è possibile, e subito. poiché la

La tua visita sia deve essere subito prima della mia venuta,

- e perché io sappia prima e perché, mentre (se io fossi già a Roma) contemporaneamente, non potrebbe più avere ragione di essere

 Se chiedesse quando vengo, dirai che ero solito venire per dire la Messa a S. Luigi -

quest'anno non è ancora sicuro.

 Preghiamo e facciamoci coraggio in Domino.

 Saluto conforto e benedico te e tutti.

 Tuo in G. Cr. e Maria SS.

 Aff.mo


          Sac. Orione  d. D. Pr.