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[Al M. Rev.do Don Giuseppe Adaglio

presso la Parr. di Ognissanti

Via Appia Nuova 224 fuori P.S. Giovanni Roma]


 +      Tortona, 12 Genn. 1933  A. XI


 Caro Don Adaglio,


 Grazia e pace da N. Signore!

 I Sono stato jeri a Gavi a trovare la sorella di Don Garbarino;

questi fu qui, jeri mattina, a celebrare al Santuario -

La malata è paralizzata dal lato sinistro, ma parla e mantiene piena intelligenza.

È molto rassegnata, un po' abbattuta, vorrebbe morire presto per non dare disturbo.

Ha un figlio d'oro, dottore.

 Don Garbarino andrà a Torriglia, forse domani; per un po' non verrà.

 II Sono contento che, per ora, si mettano i quadri e la Mater Dei:

ci voleva la scopa della Visita Apostolica, perché la Mater Dei potesse trovare posto

nella Chiesa nostra di Roma, - non devo tacere che per me

(che lo avevo chiesto ripetutamente), era un dolore.

 III Spero che il lavoro dei lampadari proceda con alacrità,

- e che lo stemma venga presto.

 IV Il Rosati è a Roma da più giorni, - mi ha già scritto:

è lui che si fece richiamare con sotterfugio.

 V Ti mando una lettera di Don Pensa, che riguarda il nipote di Don Risi.

Puoi Parlane a Don Risi, - per ora non c'è da allarmarsi, - c'è da pregare:

- vi terrò informati.

 VI Come vedi vedrà, ho insistito pel ritorno di Don Ferrari

- spero giunga presto.

 Saluto, conforto e benedico in Gesù Cristo e Maria SS.

- specialmente conforto Don Risi: qui si prega pel malato.

 Tuo affamo in G. Cr. e Maria SS.


       Sac. L. Orione  d. D. PR.