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[Espresso

Al M. Rev.do Sig.r D. Giuseppe Adaglio

Parr. di Ognissanti - Via Appia Nuova, 224

Quartiere Appio Roma]


     [Tortona,] 26 Genn. 1933 A. XI

     Anime e Anime!


 Caro Don Adaglio,


 Grazia e pace da N. Signore!

 Don Sterpi meglio, ma non esce di camera che per recarsi in Cappella a celebrare:

è quindi ancora una posizione per cui non lascierei Tortona tranquillo,

qui c'è sempre da andare o in parlatorio o a S. Bernardino, o anche fuori di Tortona.

Quindi farai sapere la ragione di questo ritardo: esso, però, non è che di pochi giorni, perché è cessato stanotte di nevicare e il tempo oggi è freddo, ma non umido;

il mio timore è che, non essendoci più io, Don Sterpi si veda come costretto ad uscire

e ricada: egli va soggetto a bronchite.

 Vorrei sapere se Serra viene qui e quando, per non venire io a Roma

e non incontrarlo. Quel galantuomo deve fare una dichiarazione,

possibilmente con data anteriore, che egli non fa parte della Congregazione:

è cosa doverosa, necessaria e urgente.

 Non so se Don Risi sia tornato a Venezia pel nipote:

da Venezia non ho notizie da più giorni.

 Ho telegrafato jeri a Don Cricenti a Monterosso Calabro che affrettasse il suo ritorno a Roma essendovi Fiori malato d'influenza - ma mi fu risposto mandato indietro il l'avvisto

che il D. Cricenti è partito. È già a Roma?

 Dirai a Fiori che qui si prega per lui e suoi malati, e gradirei notizie.

 Orlandi mi manda la lettera che ti accludo: non è lettera che mi fa piacere.

 Va un po' alla Colonia, senti il Sansoni, senti anche tutti, specie il Chierico

capoassistente: vedi bene Orlandi e poi sappi dirmi qualche cosa, quanto prima;

dirai anche a Orlandi che abbia pazienza, - vengo prestissimo: abbia pazienza e calma.

 Saluto, conforto e benedico in G. Cr. e M. SS.

tuo


       D. Orione


Abbiamo qui anche Don Callegari di Alessandria che fu operato di appendicite,

- andò bene - dovrò mandarlo a Sanremo.