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[Al Molto Rev.do

Don Roberto Risi

Borgo Pio, 102 B Chiesa di Sant'Anna

Roma]


 +         Tortona, il 19 / V - [1]915


Riservata Per voi altri dell'Istituto


 Carissimo Don Risi,


 1/ Ritornato stanotte da Ameno, ove fui ad assistere la Contessa Agazzini,

colpita da paralisi, e che oggi forse già sarà passata alla eternità, trovo qui la tua lettera.

 Io tornerò domani o dopo ad Ameno pei funerali, poi verrò a Roma.

Ma questo sia detto per te e pei nostri, non voglio che al Patronato lo sappiano.

Non posso non andare ai funerali della Contessa Agazzini, dopo il bene che essa ci ha fatto: anche tre giorni fa mi condonò le 21 mila lire, che mi aveva dato a prestito.

Vedi di pregare e far pregare per questa insigne Benefattrice.

 2/ Mi risulta che Saranno chiamate molte classi, con mobilitazione generale:

e tutto è già pronto per chiamare quelli della classe del 96 e 97, cioè di 19 e 18 anni.

 Favorisci dire a Don Contardi che prenda conoscenza di tutto a Monte Mario,

ma faccia presto. Se poi c'è tempo potrà sostituire Don Adaglio,

ma prima prenda come la conoscenza morale dei debiti e crediti,

e prenda a cuore e con ogni serio impegno il suo ufficio:

ora la Colonia di Monte Mario è di prima importanza

e pel numero e perché alle porte di Roma.

Se appena è possibile, veda pure, (qualora D. Pensa non sia tosto richiamato)

di sostituire D. Adaglio, e dargli tempo di venire a vedere i suoi fratelli.

 3/ Il danaro della Contessa Agazzini

è quello che servì ad acquistare la Casa del Probandato di Tortona;

poveri noi, se in questi momenti avessimo dovuto pagare le 21 mila lire.

Ancora dobbiamo pagare gli interessi alla Zurletti, a Stradella e fin al Can.co Bongiovanni. Però non dobbiamo lamentarci della Divina Provvidenza.

 4/ È urgentissimo sistemare tutte le cose di Roma e in tutte le Case

in modo che quand'anco tutti fossimo chiamati sotto le armi dalla leva in massa

(e temo, ma andremo fino alla leva in massa forse, e chissà dove s'andrà a finire)

= e quindi dobbiamo tenerci pronti anche noi di oltre 40 anni =

parlate a tutti i nostri e vedete che tutte le carte siano al sicuro e pronte

e ogni altra cosa che ci si riferisca agli interessi della Congregazione.

Di modo che, da un giorno all'altro, si possa tutto trasportare ciò che c'è di importante

o trasmetterlo a chi verrà a sostituirci.

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 5/ Raccomandate tanto tanto a tutti, - specialmente a D. Contardi, -

di tenere d'acconto il danaro, e di ritirare quello che fosse fuori -

Da La Colonia avanzava L. 3000 circa dall'Istituto San Giuseppe.

Instate che paghino, e voi altri cercate di fare meno pagamenti che potrete.

 Così per le pensioni: vedete di non lasciare salire, altrimenti non prenderete più nulla.

 6/ Facilmente affitterò in Isvizzera, [Svizzera] se non sarà violata la sua neutralità,

una Casa per portarvi i Chierici e Novizi, appena cominciasse l'invasione in L Italia.

E tutto costerà un occhio, in tempo di guerra. E nessun benefattore dà più nulla.

 7/ Alla domanda inviatami da Don Pensa per essere c Cappellano Militare,

ho dato corso stamattina -

 8/ Il Prof.r Fornari mi ha telegrafato il 16 corrente:

«Per ordini superiori necessita sua immediata venuta Roma».

Ma io ero dalla Contessa Agazzini e risposi chiedendo se potevo tardare di qualche giorno.

Non ebbi più alcuna risposta -

 Veda un po' subito Don Contardi di che cosa si tratta, (se riuscirà a saperlo).

Egli potrebbe fare una visita al Prof.r Fornari e parlare della sua andata ad Avezzano etc. -

e poi entrare a parlare di me e dire che ha saputo che Don Orione era vicino a Novara

perché era ammalata una Benefattrice, etc.

 Possibilmente farmi subito conoscere di che si tratta, se è prima che io

venga a Roma; - ma D. Contardi non si faccia accorgere che io ho scritto

e che voi sapete che fui telegraficamente chiamato dal Prof. Fornari a Roma.

Forse si riferirà agli orfani di Avezzano, credo.

 Quanto ad Emerico e Bernardo, appena è possibile avere dal Console il viaggio,

si facciano subito partire pei loro paesi.

Bernardo, se vuole andare in Isvizzera, [Svizzera] vada pure. Ma, appena è possibile, vadano: datemi ascolto.

 Spero che l'indiano starà meglio.

 Come avranno avuto il viaggio i Salvatoriani

e così perché non possono averlo Bernardo ed Emerico?

 Farò la c Commissione a D. Gatti -

 Sono anche chiamato alla Concistoriale, non so perché.

Penso sia Don Piana che mi sta tribolando, e mi ha pure citato qui in Curia.

Sia benedetto il Signore, io gli perdono, perché ho tanti peccati anch'io,

e spero così che Dio me li perdonerà.

Però è la prima citazione che ho, ed è molto doloroso che mi venga da un mio Sacerdote.

Preghiamo per lui.

 È giunto Don Gandini.

 Ho ricevuto un magnifico telegramma dalla Spalletti

e un altro da D. Contardi sul buon esito della visita.

 Amerei tanto che Don Adaglio potesse venire

e intanto accompagnare quegli orfani che scrissi,

siano robusti e orfani di ambo i genitori e contadini - Li manderei a Reggio Emilia.