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+ Tortona, 22 Maggio [19]18
Mattino
Caro Don Risi,
Ricevo il tuo secondo espresso.
Il mio telegramma di jeri era in risposta al primo espresso.
Qui c'è molto ritardo nella corrispondenza forse perché zona di guerra.
Rispondo adunque al 2do espresso.
Come ho scritto al Vescovo di Noto, una delle cause del mio ritardo a rispondere
fu che, dopo i giorni di rivolta avuti l'anno scorso qui a Tortona, si buttarono in casse
e bauli tutte le carte che potevano avere qualche diritto ad essere conservate
e le casse vennero spedite via da Tortona in parte,
specialmente quando si ebbe la rotta di Caporetto.
Ma nella fretta di far partire e di salvare quanto più era possibile,
molte carte e corrispondenze andarono disperse e confuse,
cosicché non si sapeva neppure dove trovare i primi patti fatti col Vescovo Blandini
per la Colonia di Noto, che sono il punto di partenza.
Ora li abbiamo trovati con parecchie lettere.
Tuttavia sarà non dico difficile, ma impossibile che io possa produrre tutte le pezze
di appoggio del danaro da me inviato a Noto o fatto inviare,
poiché mai si sarebbe sognato che le cose venissero a questo punto.
Queste ed altre cose mi fa pena rivelarle; ma dal momento che Mgr Rossino
è del parere che io faccia conoscere tutto, tu me lo ringrazî della Sua benevola opera,
e digli pregherò per Lui.
Quanto
alla posizione sbagliata
giuridicamente sbagliata di quella Casetta,
digli pure che essa è ben più grave per noi di quanto appaja.
Pensa che il primo anno che Mgr Vizzini entrò Vescovo a Noto,
non andò Lui a villeggiare colà, ma ci mandò delle Monache domenicane,
sante donne, se si vuole, ma donne e suore.
Ora quella Casa non dista 150 metri dalla Colonia o Casa Agricola,
dove stavano i nostri frati coi giovani, anche grandi
senza che l'una o l'altra Casa abbiano mura di cinta.
Pensa se era prudente che là isolati in campagna,
stessero Monache e frati in due case così vicine. Per grazia di Dio non ci fu nulla,
[incompleta]