V006T117 V006P128
[Espresso]
[Al Molto Rev.do
Don Roberto Risi
Chiesa di Sant'Anna
Borgo Pio, 102 B Roma]
+ Tortona, il 21 / II / [1]919
Carissimo Don Risi,
1/ Rispondo alla tua lettera a Don Sterpi, perché egli è a Venezia,
per poter esigere quanto ci viene da più mesi di pensione dall'Istituto dei vecchi Veneziani, - poiché qui non si può più andare innanzi.
2/
La Casa di Bra ha L. 14 mila di dedeto
debito: sono, quest'anno, 40 novizî,
e c'era del debito vecchio.
Tu e Don Adaglio (che vorrete leggere insieme la presente) fissate in accordo con Don
Mario quanto può costare il vitto e la pulizia di biancheria di Don Lodovico alla Colonia.
Dedotto quello che deve essere dato ragionevolmente alla Colonia,
il resto desidero che mensilmente venga inviato direttamente a Don Cremaschi a Villa Moffa
da te, Don Risi.
Desidero che con la Colonia non si stia lì a litigare dieci lire più o meno al mese,
perché non deve essere un peso, assolutamente, no.
Questo punto desidero pure che sia letto a Don Mario.
Così avvertilo che presto sarà a Roma Don Sterpi:
chiedo nel Signore con affetto di padre e con autorità di superiore
che Don Sterpi non parta più da Roma senza che mi porti la notizia
che l'Amministrazione della Colonia è sistemata
Su questo punto io non sono questa volta venuto via contento da Roma,
perché
in realtà, non
mi pare che non si sia concluso nulla.
Basti dire che quello stesso ragazzo che io licenziai con lettera,
a quest'ora è ancora alla Colonia e questo non mi fa piacere.
Spero che il tedesco sarà finalmente partito.
Mi fa più impressione la Colonia con i suoi debiti,
che tutti gli altri debiti della Congregazione.
Non si aspetti Don Sterpi per esigere i crediti e pagare i debiti:
si faccia subito e insieme.
Non devo più oltre tenere nel cuore una pena che sento per la parte amministrativa
della Colonia di Roma, e le mie preoccupazioni per il suo avvenire.
Questo punto desidero che sia letto da tutti tre insieme, cioè anche a Don Mario.
V006P129
Espongo pure un mio dubbio o sospetto: che l'Assistente della Colonia che è polacco,
possa malamente influenzare Don Lodovico (che è polacco)
per cui amerei che Don Mario stesse attento.
L'Assistente scrisse qui una lettera a Gangemi, che mentre voleva essere una lettera
di consiglio al bene, indicava in lui che scriveva uno spirito poco, poco buono.
Faccio scrivere da Mario Rocchi alla Zia: il fanciullo sta bene e fa bene.
Dirai a Don Pedrini che la lettera sua al Papa
«devi
averla l'hai mandata a me insieme ad
altre carte»,
anche perché egli ti aveva scritto che «ne avessi fatto quello che credevi»,
che poi tu non sai se io l'ho mandata al S. Padre. Che ti sei indotto a mandarmela
perché a te «pareva un po' troppo amara verso Mgr Bacciarini, e non volevi assumerti
la responsabilità di inviare una lettera al Papa che potesse disgustare il Papa,
e
e ad un tempo offendere e rompere la carità tra due Istituti».
Io già scrissi a Don Pedrini (senza dirgli che la lettera l'ho io)
che non scriva simili lettere al Papa e a Cardinali
e gli dissi risultarmi che al Card. Cassetta non fece buona impressione la sua lettera -
Se
sono due sole soli i
morti dalle Cieche
vuol dire che esse devono pregare, che non ce ne sia qualcun altro
o, (meglio), che quelle o quello che Iddio volesse chiamare a sé, passino a lui bene
e nel momento più opportuno per la loro salvezza eterna.
Questo fa pure conoscere alla Superiora,
ma non parlarne ad altri né Suore né a Monsignori o confessori
È bene che la Superiora si sappia regolare.
Saluto e conforto in G. C. e Maria SS.
Sac. Orione
Don Contardi fa gli Esercizî a Genova per 10 giorni: poi verrà giù,
se Don Sterpi (che verrà innanzi) avrà combinato; se no, no.
Spero però che si possa combinare per Grottaferrata. Ma non vogliamo posizioni ambigue; se a Grottaferrata c'è modo di poter lavorare a far del bene con santa libertà
e ci sono i mezzi, bene, - se no = il mondo è grande.
E Don Giovanni come va? Salutatemelo tanto.
Don Sterpi sarà a Roma entro la prossima settimana Spero, almeno.