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[Al Molto Reverendo
Don Roberto Risi
Parroco della Chiesa d'Ognissanti
Via Appia Nuova, 126
Quartiere Appio Roma]
+ Tortona, il 20 Genn. 1921
Anime e Anime !
Caro Don Risi,
Ricevo la tua del 18 corr.
I/ Dispongo che venga a Roma il Ch.co Rossi,
quello che già avevate costì l'anno scorso.
Non può fare grandi lavori, ma potrà, se confortato da voi Sacerdoti,
sorvegliare per la Chiesa e disporre perché i ragazzi attendano alla pulizia della Chiesa.
Egli però non può fare che lavori molto molto leggeri.
Ma è uno dei nostri: molto fedele e vero figlio della Congregazione a cui è attaccatissimo.
Ha i suoi difetti, ma chi non ne ha?
Non trattatelo come un servo, ma vogliate, ve ne prego nel Signore, ajutarlo nello spirito
come un fratello piccolo che ha bisogno di molto ajuto, e sostenetelo anche nel vitto -
Vedete che è passato il tempo in cui si davano ordini:
ora i servi siamo noi, e i padroni nostri sono Iddio, la Chiesa e i nostri Chierici probandi
e quanti sono ricoverati nelle nostre Case.
Facciamolo per l'amore di Dio, e ci guadagneremo il Paradiso:
ora ci faremo santi, se sapremo farci davvero servi degli altri,
e specialmente di chi convive con noi.
Guardate che qui sta un grande segreto per farci santi: farci servi di chi convive con noi.
II Vi manderò anche Pietro, quello che prima era alla Colonia,
e che poi andò a Viterbo nei Frati Conventuali, dove già prima era stato. -
È un tipo un po' strano, ma morale, affezionato, ma senza essere del tutto nostro,
e non è paragonabile, certo, al Ch.co Rossi: egli non ha anima da religioso.
Ad es. egli era al Collegio Dante, ma, veniva qui a mangiare con gli altri che lavorano là.
Un giorno uno si mise casualmente a tavola al suo posto qui,
ed egli, da allora, si rifiutò di più venire qui.
Il giorno di Natale al Dante c'era nessuno, ed io lo mandai a pregare, ripetutamente,
che volesse venire qui a fare Natale insieme con me.
Non venne e non mise neanche più i piedi qui.
Bisogna prenderlo dunque con i guanti, e guai a fargli la faccia un po' scura
o a dirgli di fare una cosa che non gli garbasse.
Eppure, cari miei, nella Vita di S. Ignazio di Lojola e di S. Vincenzo De Paoli
ho trovato che erano circondati da simili caratteri, e ne sapevano cavare del bene!
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Ho conosciuto ai tempi di Don Bosco, dei Sacerdoti e dei Coadiutori Salesiani
che dovevano pesare su Don Bosco come una montagna,
eppure don Bosco li sapeva prendere e li utilizzava tutti,
e per fare del bene e salvare le loro anime. mandava giù molti bocconi amari
che io stesso me ne accorgevo, benché Don Bosco sempre sereno non dicesse nulla
Se vi mando il Pietro, tenetevelo d'acconto, e tenetevelo caro:
facciamo anche noi come ci insegnarono i Santi. -
È un uomo morale e anche buon cristiano: sa fare molte cose, un po' di tutto:
calzolajo, portinajo, falegname, orologiajo, fotografo.
Forse lo porterò con me al Brasile, e sarà tanta manna.
A questi tempi sono una grazia di Dio.
Bisogna tenerli d'acconto, bisogna tenerli d'acconto, bisogna tenerli d'acconto!
Perdonatemi se insisto così tanto -
III Risponderò subito al Cardinale Ranuzzi Abbi Pazienza!
IV Quanto ad affittare altri appezzamenti,
Don Adaglio voglia intendersi con Don Sterpi, io non sono al fatto di poter rispondere,
e poi voi altri lì, vedete fraternamente tutti insieme.
V Non sapevo fosse morto il Maestro siciliano. Pregherò per lui, povero uomo!
VI/ Ora ho scritto a Mgr Maggiordomo, e non mi parrebbe conveniente
venire subito a Roma; ci verrò prima di andare al Brasile, nello scendere in Calabria.
VII Quand'è che c'è la nomina del nuovo Decano?
e quando è che si dovrà decidere pel cappellano?
VIII Ho timore che l'ostilità contro di te del Dec. Fontana
possa venire da parole che tu hai detto a Silli o ad altri, e magari riportate.
Sii prudente e tieniti fuori dei partiti: preghiamo!
IX Pezzolli non so se ci sia molto favorevole, dopo tanto tempo!
X Sono contento di sapervi in buona salute, Dio vi conservi:
Don Ferretti è un po' malato
XI Insisto nel Signore che ajutiate il più possibile le Suore di Don Bosco,
ma che non vi intrighiate nelle loro cose né nella loro Casa,
né che accettiate da Direttore delle Figlie di Maria.
E vi supplico, fratelli miei, di darmi ascolto: di trattarle con grande carità,
di ajutarle più che potete; ma niente vincoli, niente direzione.
XII Sarei contento che a Don Lovazzano dessero almeno il titolo di Monsignore:
ne ho parlato già qui anche col Vescovo:
ci sta bene anche come a Rettore della Collegiata e a Vicario di Novi:
Salutamelo tanto!
XIII Don Sterpi mi dice che ha mandato le L. 50.000, e voi non mi dite nulla ?
non sono giunte?
XIV Io non so più nulla se dobbiamo poi provvedere ancora per Grottaferrata o no.
Ho telegrafato l'altro jeri a Mgr De Angelis a Frascati chiedendogli mi dica se sì o no,
ora che il Cardinale ha fatto l'ingresso.
Non ho risposta. Se tu sai qualche cosa, dimmelo.
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XV Non sapevo di Mgr Albera; ma si è fatto male molto? Chi te lo ha detto?
XVI È da tempo che devo scrivere al Can.co Ratti - Chiedo scusa, lo farò a giorni XVII E Don Fiori è tornato ? Che notizie porta?
XVIII Dirai al Conte che Don Sterpi ha mandato L. 4000 al Vescovo
perché il Parroco di Castello si ritirasse
XIX A proposito Don Sterpi dice di aver pagato L. 6500,
parte per interessi del danaro mandato a Roma per la compera dell'ultimo terreno,
e che bisognerebbe che da Roma gli mandaste almeno L. 4000. Vedete un po'.
XX E la Colonia come va?
Prego che questa lettera sia almeno in qualche parte letta a tutti i Sacerdoti,
onde tutti possano regolarsi sia col Chierico Rossi che col Pietro.
Stassera mando Don Montagna apposta a Bra
perché Rossi possa subito partire per Roma.
Saluto, conforto e benedico tutti in Gesù Cristo e Maria SS.
Tuo aff.mo
Sac. Luigi Orione d.D.P.
Il Can.co Campiglio trovasi all'Ospedale, operato di tumore;
ha anche la tubercolosi alla spina dorsale e penso che non avrà che alcuni mesi di vita.
Mi trovo in gravissime strettezze, e temo di dover chiudere Bra
perché il debito cresce e non ho ajuti -
Ho fatto sospendere l'acquisto di Mestre, se avrò fatto a tempo -
I piatti e le posate che il Ch.co Rossi adopererà, come dirò anche a lui stesso,
devono esse a parte e lavate a parte
Domenica ha preso possesso quale parroco di S. Alberto, il D. Zanocchi -
che però ora è qui, e colà vi sta Draghi; ma vi è neve e molto freddo -
Nelle prossime tempora il Patriarca di Venezia ordinerebbe al Suddiaconato
Alessandro il polacco, incardinandolo nella sua Diocesi -
Se ci fossero osservazioni da fare, prego farle subito -
Il battente alla campana non c'era:
scriverò a Don Sterpi per conoscere se l'avesse messo in qualche parte -